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Venerdì, 29 Marzo 2024
Ambiente

La giovane Greta striglia l'Ue: "I vostri impegni sul clima non bastano"

La sedicenne ambientalista svedese a Bruxelles: “Bisogna ridurre dell'80% le emissioni di gas serra entro il 2030"

Ha solo 16 anni, ma è diventata una delle voci più forti nella battaglia per la lotta al cambiamento climatico. Greta Thunberg, l'adolescente svedese divenuta famosa per il suo sciopero della scuola portato avanti ogni venerdì per protestare al Parlamento di Stoccolma chiedendo il rispetto degli Accordi di Parigi, ha ora mandato un messaggio anche all'Unione europea, affermando che i suoi obiettivi per la riduzione delle emissioni di gas ad effetto serra per il 2030, non sono affatto sufficienti a impedire la catastrofe.

Raddoppiare gli sforzi

A Bruxelles per sostenere le marce studentesche a favore della lotta contro il surriscaldamento globale, Greta ha dato la sveglia all'Ue: se davvero vuole dare un contributo adeguato perché il Pianeta rimanga sotto il limite di due gradi di aumento della temperatura rispetto ai livelli preindustriali "deve ridurre dell'80% le emissioni di gas serra entro il 2030", dunque fare uno sforzo "due volte più ambizioso di quello attuale". L'adolescente parlava al Cese, il Comitato economico e sociale europeo, un'assemblea che rappresenta la società civile a Bruxelles, alla presenza del presidente della Commissione Ue, Jean-Claude Juncker; ed era attorniata da diversi giovani del movimento Youth for Climate, che ogni giovedì organizzano una marcia per il clima a Bruxelles. Con il volto incorniciato da lunghe trecce, Greta, ha avviato la sua battaglia ad agosto scorso eed è diventata così nota che è stata chiamata a parlare a dicembre alla 24esima conferenza delle Nazioni Unite sul clima in Polonia.

La speranza si conquista

"Ci dicono che hanno speranza che i giovani salvino il mondo, ma non lo faremo: semplicemente non c'è abbastanza tempo per aspettare che cresciamo e prendiamo il timone". "E se si pensa che dovremmo rimanere in classe, allora prendete il nostro posto in strada: dire che tutto va bene e non fare niente non è accettabile, aspettare solo che torni la speranza è un atteggiamento da bambino viziato, la speranza è qualcosa che si conquista". Greta ha insistito sul fatto che la curva delle emissioni deve "volgere verso il basso" prima del prossimo anno e ha ricordato che il messaggio delle migliaia di giovani che ogni settimana saltano la scuola per manifestare a favore del clima "è lo stesso che gli scienziati inviano da decenni". Quanto alle critiche di chi, nelle ultime settimane, l'ha accusata di essere "un fantoccio" manipolata da altri, Greta ha denunciato che molti politici vogliono parlare "di tutto tranne che dei cambiamenti climatici". "Cercano disperatamente di spostare l'attenzione dalla crisi climatica e cambiare argomento: non vogliono parlarne".

L'incontro con Juncker

E ha concluso tra gli applausi scroscianti dei presenti, rappresentanti di molte istituzioni ma anche una folla di giornalisti, promettendo di aver "cominciato a ripulire il pasticcio nascosto sotto il tappeto" e che la battaglia non terminerà se non a obiettivo raggiunto. Al termine del discorso, Juncker ha preso il microfono e ringraziato il suo sforzo e quello di migliaia di giovani per aumentare la consapevolezza sui cambiamenti climatici; e ha aggiunto che l'obiettivo per il prossimo bilancio europeo pluriennale (2021-2027) è che si spenda un quarto dello stanziamento totale a favore di azioni contro il surriscaldamento.

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