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Venerdì, 19 Aprile 2024
Il caso

Greenpeace porta l'Ue alla Corte per il nucleare tra le energie "verdi"

La ong ha deciso di intentare un'azione legale contro la Commissione per "combattere questa falsa etichetta". Bruxelles l'ha inserito le centrali atomiche tra quelle considerate investimenti sostenibili

Greenpeace ha deciso di portare in tribunale la Commissione europea per la sua decisione di includere il gas e l'energia nucleare nell'elenco degli investimenti dell'Ue che possono essere etichettati come "verdi". "Combatteremo questa falsa etichetta verde in tribunale", ha dichiarato Ariadna Rodrigo, responsabile della campagna di Greenpeace. Anche altri quattro gruppi (Wwf, Friends of the Earth Germany, Transport & Environment e ClientEarth), avevano chiesto a Bruxelles di ritirare il marchio verde per il gas. Un portavoce dell'esecutivo comunitario ha dichiarato di aver valutato le richieste e di aver concluso che le sue norme sulla finanza verde non sono in contrasto con la legislazione ambientale.

Le regole dell'Ue, note come "tassonomia", mirano a fornire uno standard per gli investimenti ritenuti sostenibili, e che potranno quindi beneficiare fi finanziamenti comunitari, ma l'anno scorso si sono arenate e hanno scatenato un acceso dibattito tra gli Stati membri dell'Ue. Paesi come la Spagna e la Danimarca hanno sostenuto che non è credibile etichettare il gas, un combustibile fossile che emette CO2, come amico del clima. La Polonia e la Bulgaria erano tra coloro che chiedevano norme a sostegno di questi investimenti, per aiutarli ad abbandonare il carbone più inquinante. Paesi come la Francia hanno spinto per inserire anche il nucleare, sostenendo che dal punto di vista delle emissioni è assolutamente neutro. Il problema per gli ambientalisti è che resta il nodo delle scorie, impossibili da smaltire.

A settembre Greenpeace ha chiesto una revisione formale della decisione della Commissione, sostenendo che l'Unione europea ha violato le proprie leggi sul clima etichettando alcuni investimenti in gas ed energia nucleare come "verdi". Dopo che Bruxelles ha respinto la richiesta di ritirare le norme, la Ong ha dichiarato che ad aprile presenterà un'azione legale presso la Corte dell'Ue.

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