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Venerdì, 29 Marzo 2024
Il caso / Turchia

Leghista sventola una busta di insalata in Aula: "Non si salva il Pianeta vietandola"

L'eurodeputato Ciocca ha criticato anche la convenzione di Istanbul, a suo avviso inefficace e che non dovrebbe portate il nome di una città di una nazione che non proteggere abbastanza le donne

Angelo Ciocca ha sventolato in Aula una busta di plastica con l'insalata nel mezzo del dibattito sulla ratifica della Convenzione di Istanbul. A Strasburgo, l’eurodeputato leghista ha criticato allo stesso tempo sia il divieto degli inballaggi in discussione a Bruxelles, che la supposta inefficacia del trattato sulla prevenzione e la lotta contro la violenza nei confronti delle donne. "Non è credibile e rispettoso sostenere che si salva il pianeta togliendo la busta all'insalata, non è credibile tenere una convenzione che si chiami convenzione di Istanbul", visto che la Turchia "è uno dei Paesi che tutela e protegge meno le donne", ha dichiarato l'esponente del Carroccio. La Convenzione di Istanbul fu approvata nella città turca dal Comitato dei Ministri del Consiglio d'Europa il 7 aprile 2011, ma dopo essere stata ratificata da 45 Paesi, paradossalmente dieci anni dopo proprio la Turchia di  Recep Tayyip Erdogan ha ritirato la sua firma. 

"Ben venga qualsiasi dibattito finalizzato a tenere alta l’attenzione sulla protezione delle donne dal dramma delle violenze fisiche", ha detto Ciocca, "ma bisogna essere rapidi e considerare la stesura di una nuova convenzione, più credibile e rispettosa". L’eurodeputato ha lamentato anzitutto le tempistiche che ci sono volute per pervenire alla ratifica del patto di Istanbul da parte dell'Unione europea, quasi 12 anni, ma soprattutto ha osservato come la stessa convenzione che "dovrebbe proteggere milioni di donne" non possa essere legata ad una nazione che non le difende "e che qualcuno vorrebbe nell'Unione europea".

"Probabilmente l'Ue invece che preoccuparsi della lunghezza delle zucchine, della farina di insetti e delle buste di plastica dell’insalata, dovrebbe prendere atto che serve un nuovo patto sul tema, un patto che dovrebbe portare il nome di città quali Genova, Milano, Venezia o Torino, sicuramente più rispettose di Istanbul", ha concluso il membro della delegazione mista Ue-Turchia nel suo intervento in plenaria. 

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