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Venerdì, 19 Aprile 2024
La risorsa piu' preziosa / Spagna

La siccità che da 5 anni sta prosciugando l'Europa

Dal 2018, i fiumi europei sono sotto il livello medio, mentre i ghiacciai si sciolgono in tempi record. E l'estate alle porte potrebbe essere la più calda di sempre

L'Europa si sta prosciugando. Una nuova estate si avvicina dopo un inverno tra i più caldi di sempre e al termine di un 2022 risultato l’anno più secco dalla metà dell’Ottocento. Il forte calo delle precipitazioni ha ridotto il livello dei fiumi e dei laghi europei, ma soprattutto ha diminuito le riserve idriche del sottosuolo, dalla Spagna all'Italia, dalla Francia al Regno Unito. I governi sono da tempo in moto per affrontare quella che per molti esperti sarà la “grande sfida” del decennio, ma secondo diverse voci gli sforzi sono ancora insufficienti.

Secondo uno studio satellitare condotto dall’Università di Graz, il continente soffre di una "grave siccità" dal 2018. Il progressivo aumento delle temperature non facilita il recupero del deficit idrico accumulato anno dopo anno a causa delle scarse precipitazioni, registrando in alcune regioni europee, tra cui la Catalogna e la Pianura padana, un elevato rischio per l’approvvigionamento idrico in vista dei mesi più caldi. La carenza di acqua ha già innescato violente proteste in Francia, dove lo scorso 25 marzo più di 25mila attivisti si sono scontrati con le forze dell’ordine durante una manifestazione mirata al blocco della costruzione di nuovi serbatoi idrici destinati all’irrigazione delle colture nelle aree occidentali del Paese.

Secondo i dati dell’ultimo report annuale di Copernicus, il servizio europeo di osservazione della Terra, lo scorso anno è stato il più secco da quando esistono le rilevazioni scientifiche per il clima, ovvero dalla metà del secolo scorso. La siccità dei mesi scorsi ha portato il 63% dei fiumi europei ad avere un livello di riempimento ben al di sotto della media. Le temperature record della scorsa estate, la più calda di sempre in Europa con 1.4°C al di sopra della media, hanno impoverito anche i bacini idrici sotterranei. A Barcellona le riserve idriche di Sau sono diminuite a tal punto da costringere le autorità a rimuovere i pesci all’interno per evitare che morendo contaminassero le acque della regione. In Catalogna la capacità dei bacini si attesta al 27%, un dato che ha portato l’associazione degli agricoltori spagnoli Coag a dichiarare "compromesse" diverse colture di cereali e olive, oltre che a ridurre del 40% l’acqua utilizzata per le altre coltivazioni.

Ranking of 2022 surface air temperatures by country over the period since 1950. Data source: ERA5. Credit: Copernicus Climate Change Service/ECMWF.

Per il ministro della Transizione ecologica, Teresa Ribera, la disponibilità di acqua in Spagna potrebbe scendere fino al 40% entro il 2050. Una situazione simile a quella registrata in Francia e in Italia, dove oltre al prosciugamento dei fiumi si sta facendo i conti con la rapida erosione dei ghiacciai alpini, aumentata del 57% rispetto agli anni ’90 secondo l’European Geoscience Union. "Perché l’Europa esca dal circolo vizioso di deficit idrico avremo bisogno di quasi un decennio ricco di precipitazioni", ha detto Fred Httermann, idrologo presso l’Istituto di Potsdam per la ricerca sull’impatto climatico.

Al momento i cambiamenti climatici impediscono le previsioni a lungo termine delle precipitazioni e se queste resteranno invariate le alte temperature ridurranno ulteriormente le riserve di acqua presenti in Europa. Secondo Andrea Toreti, ricercatore senior presso il centro di ricerca della Commissione europea, il 2023 sarà peggiore dello scorso anno e, se i Paesi meridionali sono quelli più a rischio, anche Polonia, Bulgaria e Romania mostrano condizioni allarmanti verso una piena siccità. L’Osservatorio europeo ha evidenziato un certo "stress idrico" anche per quanto riguarda le riserve dei Paesi scandinavi. Tra le risposte messe in campo dai governi europei c'è il "decreto siccità", emesso da Palazzo Chigi per ridurre la burocrazia per la costruzione di infrastrutture idriche, compresi gli impianti di desalinizzazione. Madrid e Parigi hanno pubblicato una serie di piani di gestione delle acque che mirano a ridurre del 10% il consumo di questa risorsa vitale entro la fine del decennio. Mentre, come riportato da Politico, la strategia tedesca prevede diverse misure per rendere "sostenibile" l’uso dell’acqua in 10 aree del Paese entro il 2050.

Anomalies in precipitation, the relative humidity of surface air, the volumetric moisture content of the top 7 cm of soil and surface air temperature for summer (June 2022 to August 2022) with respect to 1991-2020. The darker grey shading denotes where soil moisture is not shown due to ice cover or climatologically low precipitation. Data source: ERA5 Credit: Copernicus Climate Change Service/ECMWF. Originally published in the  August 2022 hydrological bulletin.

I critici sostengono che le decisioni prese dagli esecutivi siano insufficienti a contenere la cattiva gestione delle riserve idriche, col rischio di aggravare la carenza di acqua attesa per la prossima estate. Per l’ex eurodeputata Eleonora Evi, il piano del governo italiano non affronta alla radice il problema, e dovrebbe concentrarsi sulla riforestazione e sulla ristrutturazione delle tubature che trasportano l’acqua potabile. Secondo le stime, infatti, almeno un quarto di questa risorsa a livello europeo va sprecata a causa delle perdite delle condutture. La scorsa estate, le restrizioni sull'uso dell'acqua sono state imposte nel Regno Unito, in Francia, Spagna e Italia, sollevando domande sulla priorità dell'uso dell'acqua per le infrastrutture turistiche, le grandi installazioni industriali e l'agricoltura. Alcuni comuni nel sud della Francia devono già affrontare nuove restrizioni, mentre in altri non sono mai state revocate. Con l’avvicinarsi dei mesi caldi le controversie stanno aumentando, così come le tensioni, secondo Hartmann la gente "lo sente", la battaglia per distribuzione della risorsa più preziosa è già in corso.

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