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Giovedì, 25 Aprile 2024
Ambiente

Per gli esperti Ue quella nucleare deve essere considerata un'energia sostenibile

Il Centro comune di ricerca afferma che “non ci sono prove scientifica che l'energia atomica arrechi più danni alla salute umana o all'ambiente” di altre fonti e definisce lo stoccaggio dei rifiuti in formazioni geologiche profonde “appropriato e sicuro”

L'Unione europea dovrebbe etichettare l'energia nucleare come un investimento verde basato su un combustibile sostenibile. È questo il parere che daranno gli esperti incaricati da Bruxelles di studiare la questione, che servirà anche a decidere quali aziende potranno ricevere aiuti dal fondo per la transizione equa all'interno del Green Deal, secondo un documento ottenuto dalla Reuters. La Commissione europea sta tentando di completare la sua tassonomia della finanza sostenibile, che deciderà quali attività economiche possono essere etichettate come un investimento sostenibile nell'Ue, a seconda che soddisfino o meno rigidi criteri ambientali.

I consulenti di Bruxelles lo scorso anno si sono divisi sulla possibilità di dare all'energia nucleare l'etichetta verde, riconoscendo che mentre produce emissioni di CO2 molto basse per il riscaldamento del pianeta, erano necessarie ulteriori analisi sull'impatto ambientale dello smaltimento dei rifiuti radioattivi. Per questo la Commissione ha chiesto al Centro comune di ricerca (Ccr), il suo braccio di esperti scientifici, di esprimersi sulla questione. Una bozza del rapporto del Ccr, visionata da Reuters e che dovrebbe essere pubblicata la prossima settimana, ha affermato che il nucleare merita un'etichetta verde. "Le analisi non hanno rivelato alcuna prova scientifica che l'energia nucleare arrechi più danni alla salute umana o all'ambiente rispetto ad altre tecnologie di produzione di elettricità", si legge nel testo, secondo cui poi lo stoccaggio dei rifiuti nucleari in formazioni geologiche profonde è ritenuto "appropriato e sicuro", citando paesi tra cui Francia e Finlandia che sono nelle fasi avanzate dello sviluppo di tali siti. Adesso due comitati di esperti esamineranno i risultati del Ccr per tre mesi, prima che la Commissione prenda una decisione definitiva.

Sul tema i Paesi membri sono divisi. Nel campo favorevole al nucleare c'è un gruppo di sette paesi guidato dalla Francia di Emmanuel Macron e di cui fa anche parte l'Ungheria di Viktor Orban mentre altri Stati tra cui l'Italia e l'Austria e i gruppi ambientalisti si oppongono alle centrali atomiche sottolineando la pericolosità dei rifiuti pericolosi e i ritardi e i costi vertiginosi dei recenti progetti. "L'industria nucleare è alla disperata ricerca di fondi perché l'energia nucleare è troppo costosa e i nuovi progetti stanno evaporando", ha detto Silvia Pastorelli, consigliere per le politiche dell'Ue di Greenpeace. A dividere gli Stati membri è anche la questione degli investimenti nei gas naturali, alcuni dei quali pure saranno inseriti tra le fonti sostenibili anche se alcune nazioni ritengono che così facendo si potrebbero vanificare gli obiettivi climatici.

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