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Sabato, 20 Aprile 2024
Ambiente

Il coronavirus spinge l’Ue a ripensare il Patto di stabilità

Lagarde chiede di cambiarlo prima che torni in vigore, mentre la Commissione ricorda che - anche con la clausola che ne sospende l’applicazione - gli Stati membri devono pensare alla solidità di bilancio “nel medio periodo”

Gli effetti economici della crisi innescata dal Covid-19 continuano a mettete in discussione i capisaldi della politica finanziaria Ue. A finire sul banco degli imputati stavolta è il Patto di stabilità e crescita, da sempre accusato di privilegiare troppo le regole di pareggio di bilancio e riduzione del debito pubblico a discapito degli investimenti da parte degli Stati membri. A prendersela con l’impianto politico-economico, al momento messo in pausa da una clausola straordinaria attivata per far fronte all’emergenza coronavirus, è la presidente della Banca centrale europea (Bce) Christine Lagarde

Le parole della Lagarde

Secondo la numero uno dell’Eurotower, il Patto va rivisto prima che torni pienamente in vigore. Intervistata dal Corriere della Sera, la Lagarde ha detto: “Penso che questa crisi sia una buona occasione di modernizzare le modalità del Patto di stabilità e di crescita, oggi sospeso”. “Ne va misurata la pertinenza e l’efficacia”, ha aggiunto la presidente, che poi ricorda: “Secondo le previsioni dell'Fmi, il debito degli Stati Uniti supererà il 130% del Pil alla fine del 2020, mentre quello della zona euro sarà sotto al 100%”. “Certo, è una media - precisa la politica francese - ci sono differenze tra i Paesi dell'area. Ma per valutare la sostenibilità, non bisogna concentrarsi sul livello di debito rispetto al Pil”. Un concetto chiave del Patto. 

La replica della Commissione

All’invito della Lagarde a rimettere in discussione il Patto che rappresenta un cardine della politica economica europea ha risposto nel pomeriggio il diretto interessato, ovvero il commissario alla Stabilità finanziaria. Il lettone Valdis Dombrovskis, parlando coi giornalisti al termine della riunione tra ministri dell’Economia dell’Ue, ha ricordato che la riforma del Patto di stabilità “è già un’area di lavoro per la Commissione europea” che ha lanciato una consultazione mesi fa - quando la crisi del Covid-19 non era ancora iniziata. “È importante - ha sottolineato Dombrovskis - costruire un consenso su dove vogliamo andare con le regole del Patto, per non aprire un dibattito divisivo”.

L'avvertimento

“Ora è attiva la clausola generale di salvaguardia - ha dunque ricordato il vicepresidente dell’esecutivo europeo - ma è chiaro che i Paesi membri devono tenere conto della sostenibilità dei conti a medio termine”. Una puntualizzazione che suona come avvertimento. “Una volta che il patto di stabilità tornerà al suo normale funzionamento, dovremo accettare che avremo un nuovo punto di partenza, con nuovi livelli di deficit e di debito”, ha poi ammesso il politico lettone, prendendo atto che uno stravolgimento delle situazioni finanziarie Ue richiederanno anche un adeguamento delle regole. Temporaneo o definitivo, a seconda dei punti di vista. 

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