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Giovedì, 25 Aprile 2024
Il piano / Danimarca

Copenaghen non sarà la prima capitale a emissioni zero. Colpa del termovalorizzatore

Salta l'impianto per la cattura di Co2 prodotta dall'inceneritore-modello. Il target del 2025 non sarà raggiunto

Copenaghen ha rinunciato a diventare la prima capitale mondiale a emissioni zero entro il 2025. Dopo i dubbi già evidenziati nei mesi scorsi da diversi esponenti politici dell'opposizione, a gettare la spugna è stata direttamente la sindaca Sophie Haestorp Andersen. Il motivo? Lo stop al progetto del nuovo maxi impianto di cattura della Co2 che avrebbe dovuto ridurre le emissioni del suo maxi termovalorizzatore cittadino, l'Amager Bakke, spesso citato anche nel dibattito pubblico italiano come esempio di efficienza nella gestione dei rifiuti.

In una intervista alta tv pubblica danese Dr, Andersen ha ammesso che l'obiettivo emissioni zero entro il 2025 non è realistico: "È molto fastidioso e sono davvero triste per questo", ha detto, sottolineando però che da oltre un decennio Copenaghen si è impegnata con successo ad abbattere l'inquinamento. Secondo Dr, la Capitale avrebbe già ridotto dell'80% le sue emissioni. 

Per compiere l'ultimo passo verso la piena riduzione, sarebbe stato necessario realizzare l'impianto di cattura di Co2 collegato al termovalorizzatore. Ma la società che gestisce la struttura ha dovuto rinviare i lavori a causa di problemi nell'accesso ai finanziamenti statali. Secondo Energiwatch.dk, la società non soddisfa determinati requisiti patrimoniali per essere ammissibile al finanziamento. Il progetto iniziale prevedeva la creazione di un impianto su larga scala per la cattura di tutta la Co2 prodotta dall'Amager Bakke a partire dal prossimo anno. 

Lanciato nel 2012, il piano climatico di Copenaghen aveva attirato i riflettori internazionali per la sua ambizione. L'ente turistico danese Visit Denmark lo aveva persino utilizzato per pubblicizzare all'estero la Capitale e il Paese. E Copenaghen aveva ricevuto diversi riconoscimenti in giro per il mondo. Secondo i detrattori del piano, però, i criteri utilizzati per raggiungere il target "zero emissioni" erano irrealistici già dal principio. Un quotidiano danese, il Jyllands-Posten, aveva denunciato una sorta di greenwashing da parte delle autorià cittadine: il Comune, infatti, avrebbe incluso l'energia eolica prodotta in altri comuni limitrofi nei suoi calcoli sulla sostenibilità energetica.

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