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Venerdì, 29 Marzo 2024
Ambiente

Centrale nucleare in zona sismica: il progetto dell'Ungheria che preoccupa l’Austria

Il nuovo impianto dovrebbe sorgere non lontano dai quattro reattori già esistenti che coprono oltre il 50% della produzione energetica del Paese. Importante il ruolo di Mosca, che metterà i soldi per la realizzazione della grande opera costruita da un'azienda statale russa

Una centrale nucleare in una zona soggetta a frequenti movimenti sismici. L'Agenzia federale austriaca per l'ambiente ha messo nero su bianco le sue preoccupazioni in merito al progetto di costruzione della centrale nucleare Paks II in Ungheria. I reattori dovrebbero sorgere non lontano dalla centrale nucleare di Paks, già in funzione dagli anni ’80, che copre da sola oltre il 50% della produzione energetica del Paese. Il progetto della nuova centrale, già autorizzato da Budapest, si trova però su una faglia sismica attiva.

I rischi

Lo sviluppo del nucleare nel Paese Ue è promosso dal Governo di Viktor Orban e prevede un forte coinvolgimento di aziende russe nella costruzione del sito. Ma l’opera prossima alla fase di realizzazione, secondo gli esperti austriaci, non rispetterebbe neanche la normativa ungherese. Franz Meister dell’Agenzia austriaca per l’ambiente ha rivelato a EUobserver che “confrontando il decreto ungherese che stabilisce quali devono essere le basi per il permesso di costruzione del sito e i risultati degli studi di indagine sul progetto, risulta chiaro che l'opera andrebbe vietata”. “La linea della faglia attraversa il cantiere”, ha aggiunto Meister nell’intervista rilasciata alla testata web indipendente.

L'impianto esistente

L’esperto ha precisato che anche i quattro reattori della centrale già in funzione - che sorge a 5 chilometri dalla cittadina di Paks e a meno di 100 chilometri da Budapest - sarebbero a rischio proprio a causa della vicinanza alla linea di faglia, sebbene siano state apportate modifiche alla struttura per mitigare i pericoli derivanti dalla potenziale attività sismica nella zona.

L'interesse di Mosca

Il sogno energetico dell’Ungheria è quello di espandere la centrale esistente con altri due reattori di fabbricazione russa, ciascuno con una capacità di 1,2 gigawatt. A finanziare la grande opera - se la costruzione verrà confermata - sarà un prestito di 10 miliardi di euro ottenuto dalla Russia per coprire la maggior parte dei costi del progetto, stimati intorno ai 12,5 miliardi di euro. Una partita che interessa molto a Mosca, dal momento che i lavori spetterebbero alla società statale russa Rosatom.

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