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Giovedì, 7 Dicembre 2023
Energia

La svolta del biometano: può sostituire il 9% delle importazioni di gas

Lo sostiene un'indagine dell'Ue. Entro il 2030 l'Italia ha il potenziale per produrre 5,8 miliardi di metri cubi ed è al quarto posto per potenziale di produzione sostenibile di questa fonte di energia

La svolta energetica dell'Italia passa (anche) dal biometano e il suo potenziale è uno dei più elevati nell'Unione europea. Secondo uno studio europeo, la Penisola ha il potenziale per produrre biometano sostenibile per 5,8 miliardi di metri cubi entro il 2030. Questo significherebbe sostituire il 9% delle attuali importazioni di gas naturale con il biometano. Nel 2021 il gas naturale ha rappresentato il 41% dell'approvvigionamento energetico totale dello Stivale, di cui il 94% (pari a circa 65 miliardi di metri cubi) viene importato.

Ottimo potenziale

Questi dati sono emersi dalla scheda nazionale dedicata al nostro Paese, pubblicata nell'ambito della task force del partenariato industriale sul biometano. Nello specifico, se questo potenziale venisse realizzato si tratterebbe di 5,5 miliardi di metri cubi da digestione anaerobica e 0,3 da gassificazione. Le schede nazionali riguardano 24 paesi dell'Unione europea, ma all'appello mancano Cipro, Malta e Lussemburgo che hanno una produzione nazionale di biometano inferiore a 0,05 miliardi di metri cubi. L'obiettivo è di valutarne l'attuale livello di produzione di biogas e biometano con potenziale di produzione sostenibile, rispetto alla quota delle loro importazioni di gas naturale nel 2021. L'Italia si colloca al quarto posto in questa classifica. Secondo un precedente studio pubblicato dall'Associazione europea di Biogas nel 2022, l'Italia si colloca invece al terzo posto, dietro Germania e Francia, seguita da Spagna, Polonia e Romania.

Raccordo con aziende agricole

Gli esperti di Bruxelles reputano l'Italia un esempio "di buona pratica" per lo sviluppo del mercato nazionale di questa fonte energetica. La Commissione ha ricordato anche che per ottenere il pieno effetto della produzione di biometano sulla transizione verde, il sostegno del Paese "deve essere collegato all'industria agroalimentare lungo la catena del valore per evitare i costi di trasporto e la perdita di materie prime, con l'applicazione locale del digestato, la Co2 rinnovabile e l'uso del biometano nell'industria". Fondamentale quindi il raccordo con le aziende agricole per massimizzare l'efficienza nella produzione di questa fonte.

Destinazione: elettricità

Nel 2021 la produzione totale di biometano nei 27 Stati membri era di 3,5 miliardi di metri cubi. In Italia il 99% del gas naturale viene utilizzato per scopi energetici, solo l'1% è adoperato per scopi non energetici, cioè i fertilizzanti sintetici. L'energia elettrica risulta essere il principale settore di consumo di questa fonte, innestata sia in impianti di sola elettricità che di cogenerazione (41%), consumata in seconda battuta dalle famiglie (27%), dall'industria (14%) e dai servizi commerciali e pubblici (11%). Lanciato a maggio 2022 il piano 'REPowerEu' prevede per l'Ue l'obiettivo di produrre 35 miliardi di metri cubi all'anno entro il 2030, mentre risultano necessari 37 miliardi di euro di investimenti per perseguirlo.

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