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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Ambiente

Se aziende e istituzioni passassero alle auto elettriche, emissioni europee ridotte del 50%

Lo sostiene un report secondo cui rendere verdi le flotte utilizzate da società private e pubbliche "avrebbe l'impatto più grande e più veloce" sulla qualità dell'aria. Ma servono investimenti sui punti di ricarica

Se le istituzioni pubbliche utilizzassero solo veicoli elettrici e lo stesso facessero le aziende private con le loro flotte auto, il pianeta potrebbe davvero tirare un sospiro d'aria fresca, e le emissioni in Europa si ridurrebbero addirittura del 50 per cento. È quanto si evince da uno studio di Eurelectric ed Ernst & Young (Ey).

“Il passaggio di circa 63 milioni di automobili, furgoni, autobus e camion gestiti da società private o autorità pubbliche in Europa a veicoli elettrici avrebbe l'impatto più grande e più veloce sulle emissioni stradali”, si legge nel report che si focalizza sulle sfide da affrontare in materia di passaggio alla mobilità elettrica (e-mobility) e che pone l’accento sull’urgenza di accelerare l'elettrificazione dei trasporti, sostenendo che “l'Unione europea deve essere in grado di far fronte al problema del l'inquinamento atmosferico”. Serge Colle e Kristian Ruby, gli autori della relazione, spiegano che le “flotte” di veicoli utilizzati da società private o pubbliche rappresentano circa il 40% di tutti i chilometri percorsi in Europa, nonostante siano solamente il 20% dei mezzi in circolazione. Sostengono che questi veicoli siano i più adatti all'elettrificazione in quanto tendono a seguire in percorsi fissi, rendendo più facile l'integrazione della carica nella giornata lavorativa. Inoltre, sottolineano che le organizzazioni più grandi possono anche beneficiare di incentivi fiscali e sconti all'ingrosso nella transizione all’elettrico, compensando il l’alto costo di acquisto iniziale dei veicoli.

Lo studio ricorda che “l’Unione Europea, nella sua strategia Green Deal, si è impegnata a raggiungere la neutralità del carbonio entro il 2050. Raggiungere questo ambizioso risultato significa impegnarsi per un'economia sostenibile ed efficiente sotto il profilo delle risorse attraverso una combinazione di tecnologia verde, industrie e trasporti sostenibili e riduzione dell'inquinamento”. Secondo gli autori della relazione per raggiungere la neutralità climatica entro il 2050 “occorre ridurre del 90% le emissioni dei trasporti e eliminare gradualmente l’utilizzo della benzina e dei veicoli diesel”, e che solo in questo modo l’Ue può contribuire significativamente alla de-carbonizzazione globale. Attualmente, i veicoli elettrici, utilizzati da aziende pubbliche e private, sulle strade europee sono 420mila (1% del totale dei veicoli). Tuttavia, secondo un pronostico del report, questo numero è destinato ad aumentare, arrivando a 10,5 milioni entro il 2030.

Questa crescita inevitabilmente si scontrerà con la necessità di implementare la rete di stazioni di ricarica in tutto il continente e per farlo serve portare l'infrastruttura di ricarica in linea con l'obiettivo dell'Ue di 3 milioni di punti di ricarica entro il 2030, cosa che secondo le stime di Eurelectric costerà circa 80 miliardi di euro (20 miliardi per creare un'infrastruttura di ricarica pubblica, 60 per quella privata). Attualmente, esistono meno di 250mila punti di ricarica per veicoli elettrici pubblici, una quantità che è "ancora lontana dall'essere sufficiente", secondo Adina Vălean, commissario europeo per i trasporti. Secondo Eurelectric saranno necessari poi circa 25 miliardi di euro ulteriori per implementare le infrastrutture di ricarica in modo che possano sostenere l’aumento dei veicoli elettrici. Il commissario Vălean ha incoraggiato i paesi dell'Ue a utilizzare i 672,5 miliardi di euro disponibili nell'ambito dello strumento per la ripresa e la resilienza, un fondo per rilanciare l'economia dopo la pandemia Covid-19.

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