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Giovedì, 25 Aprile 2024
Ambiente

Auto, intesa a Bruxelles sul taglio alle emissioni: “40 milioni di veicoli elettrici entro il 2030”

Stati membri e Parlamento europeo hanno trovato l'accordo sulle nuove norme per ridurre lo smog prodotto da utilitarie e furgoni. Esultano i produttori dei nuovi mezzi di trasporto “ecologici”

La virtù sta nel mezzo. E in questo caso l'accordo sulla riduzione delle emissioni di auto e veicoli commerciali trovato nella notte a Bruxelles è proprio a metà strada tra le richieste (più caute) degli Stati membri e quelle (più ambiziose) del Parlamento europeo: entro il 2030, le auto in circolazione nell'Ue dovranno ridurre del 37,5% le loro emissioni rispetto al 2021. Stretta anche sui veicoli commerciali, che nello stesso arco di tempo dovranno fare tagli pari almeno al 31%.

L'intesa fa felici i produttori di mezzi elettrici, secondo i quali, grazie a questi nuovi target, entro il 2030 nell'Ue ci saranno in circolazione oltre 40 milioni di auto “ecologiche”, mentre oggi superano di poco 1 milione di unità. E premia le posizioni dell'Eurocamera e di quel gruppo di Paesi, tra cui l'Italia (anche se con non pochi mal di pancia in casa Lega), che spingevano per target più ambiziosi: Strasburgo chiedeva una riduzione del 40%, il Consiglio il 35%. Alla fine, come detto, si è trovata la quadra in mezzo. 

“L'accordo di oggi è parte integrante del pacchetto sulla mobilità pulita e costituisce un primo passo verso la modernizzazione del settore europeo della mobilità, preparandolo alla neutralità climatica nella seconda metà del secolo”, dice in una nota la Commissione Ue, che aggiunge: “Oltre a rispettare gli impegni assunti con l'accordo di Parigi, miriamo anche a migliorare la qualità dell'aria a beneficio di tutti gli europei”.

Dietro questa intesa, c'è la questione della difficile transizione dell'industria automobilistica europea verso la propulsione elettrica. Uno dei nodi più complicati riguarda i ritardi nella produzione di batterie a litio ad alta prestazione, campo in cui i produttori asiatici sono nettamente avanti. Il commissario Ue Maroš Šefčovič aveva lanciato un anno fa il progetto di un'alleanza europea delle batterie: “Questo accordo – dice oggi - stimolerà gli investimenti nella catena del valore dell'Ue, comprese le batterie e altre tecnologie chiave, inviando un chiaro segnale politico all'industria, agli investitori, a clienti e ad autorità pubbliche Il nostro obiettivo finale è che le auto migliori, più pulite e più competitive siano prodotte in Europa, che utilizzino l'infrastruttura migliore e più moderna e che riduciamo l'inquinamento atmosferico”.

Sulla stessa linea Eurelectric, la lobby europea della auto elettriche: "Con questo accordo l'Europa avrà oltre 40 milioni di veicoli elettrici per le strade entro il 2030. Questa legislazione determinerà un significativo spostamento verso un settore dei trasporti rispettoso del clima a beneficio dei cittadini e delle società sociali in tutta Europa".

Soddisfatti, ma non troppo, i Verdi europei: “Rispetto al 30% di riduzione proposto da Commissione e Stati, questo accordo è un passo avanti. Ma stiamo ancora correndo verso il disastro – dice Bas Eickhout -  Il tipo di sforzo mostrato dai governi dell'Ue è l'equivalente del passaggio dalla quinta alla quarta marcia mantenendo il piede sull'acceleratore, ti rallenterà un po' ma non fermerà l'auto da un incidente”. 

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