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Sabato, 27 Aprile 2024
Lo scontro

La Commissione Ue contro Apple: multa da 1,8 miliardi

Gli abusi durerebbero da un decennio ma l'azienda di Cupertino si difende: "Non ci sono prove di danni ai consumatori": cosa è successo

La Commissione europea ha multato Apple per oltre 1,8 miliardi di euro: la motivazione è "abuso di posizione dominante". Le irregolarità si sarebbero manifestate sugli App Store, nel mercato della distribuzione di app di streaming musicale agli utenti iPhone e iPad. In particolare, la Commissione ha riscontrato che Apple applicava restrizioni agli sviluppatori di app, impedendo loro di informare gli utenti iOS sui servizi di abbonamento musicale alternativi e più economici disponibili al di fuori dell'ecosistema Apple, una pratica illegale in base alle norme antitrust dell'Ue.

Perché la Commissione europea ha multato Apple

Apple, nota la Commissione, è oggi l'unico fornitore di un App Store in cui gli sviluppatori possono distribuire le loro app agli utenti iOS in tutto lo Spazio economico europeo (See). Apple "controlla ogni aspetto dell'esperienza utente iOS e stabilisce i termini e le condizioni che gli sviluppatori devono rispettare per essere presenti sull'App Store ed essere in grado di raggiungere gli utenti iOS nel See".

L'infografica che spiega i motivi della multa ad Apple da parte della Commissione Europea

Le disposizioni cosiddette 'anti-steering' di Apple per la Commissione costituiscono condizioni commerciali sleali, in violazione del trattato sul funzionamento dell'Unione europea. Queste disposizioni "non sono né necessarie né proporzionate per la tutela degli interessi commerciali di Apple in relazione all'App Store sui dispositivi mobili di Apple e influiscono negativamente sugli interessi degli utenti iOS, che non possono prendere decisioni informate ed efficaci su dove e come acquistare abbonamenti allo streaming musicale da utilizzare sul proprio dispositivo".

Per la Commissione il comportamento di Apple, durato quasi dieci anni, potrebbe aver portato molti utenti iOS a pagare prezzi assai più alti per gli abbonamenti in streaming musicale, a causa delle elevate commissioni imposte da Apple agli sviluppatori e trasferite ai consumatori, sotto forma di prezzi di abbonamento più elevati per gli sviluppatori.

I divieti agli sviluppatori per l'App store

Dall'indagine della Commissione, è emerso che la casa di Cupertino vieta agli sviluppatori di app di streaming musicale di informare in modo completo gli utenti iOS sui servizi di abbonamento musicale alternativi e più economici disponibili al di fuori dell'app e di fornire istruzioni su come abbonarsi a queste offerte.

In particolare, le disposizioni vietano agli sviluppatori di app di informare gli utenti iOS sui prezzi delle offerte di abbonamento disponibili su Internet al di fuori dell'app e sulle differenze di prezzo tra gli abbonamenti in-app venduti tramite il meccanismo di acquisto di Apple e quelli disponibili altrove. Vietano anche di includere collegamenti nelle loro app che indirizzino gli utenti iOS al sito web dello sviluppatore dell'app su cui è possibile acquistare abbonamenti alternativi.

Agli sviluppatori di app è stato inoltre impedito di contattare gli utenti appena acquisiti, ad esempio tramite e-mail, per informarli sulle opzioni di prezzo alternative dopo aver creato un account.

Apple replica: "La Commissione ci multa senza prove di danno"

Apple ha replicato all`annuncio della Commissione europea affermando che è stata decisa "nonostante l'assenza di qualunque prova credibile di danno ai consumatori". E con un lungo e circostanziato comunicato, in cui evidenzia come alla base della procedura Ue vi siano state iniziative da parte di Spotify, il gruppo svedese di streaming musicale che controlla la principale app su questi servizi, annuncia ricorso contro la decisione. "Apple presenterà appello", si legge.

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