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Sabato, 27 Aprile 2024
Unione europea

Più controlli su sicurezza e inquinamento delle navi, arriva la stretta Ue

Consiglio e Parlamento Ue raggiungono accordo che aumenta anche i diritti dei lavoratori: "I cambiamenti iniziano con dipendenti ben istruiti, motivati e protetti dalla legge"

Maggiori verifiche delle prestazioni di sicurezza e dell'impatto ambientale delle navi, più soluzioni digitali per la raccolta e il controllo dei dati e un maggiore peso del parametro ambientale nel profilo di rischio delle imbarcazioni. Sono alcuni dei punti chiave dell'accordo informale raggiunto ieri (martedì 27 febbraio) da Parlamento e Consiglio Ue sul pacchetto legislativo sulla "sicurezza marittima", la cui adozione formale è prevista per questo autunno.

Questo insieme di misure fanno capo a due direttive: la direttiva sulla conformità ai requisiti dello Stato di bandiera e la direttiva sul controllo dello Stato di approdo (Psc). "Il nostro ambiente marino sarà meglio protetto e i più alti standard di navigazione saranno adeguatamente preservati con l'uso di strumenti moderni e attraverso una maggiore cooperazione tra le autorità competenti", ha detto Paul Van Tigchelt, vice primo ministro del Belgio, Paese con la presidenza di turno dell'Ue.

Con il 75% del commercio che avviene per via marittima fuori dai confini europei, per l'Europa era necessario modernizzare e rendere più puliti i trasporti via mare. Sebbene la sicurezza marittima nelle acque dell'Ue sia ritenuta molto alta, ogni anno si verificano ancora più di 2mila incidenti e incidenti marittimi.  "Il settore internazionale del trasporto marittimo è molto difficile da regolare", ha ricordato la relatrice del Parlamento europeo Vera Tax membro del gruppo della Sinistra, sottolineando l'importanza del binomio sicurezza-sostenibilità ambientale. "I diritti dei lavoratori devono essere meglio protetti. Tutti i cambiamenti iniziano con lavoratori che sono ben istruiti, motivati e protetti dalla legge", ha aggiunto, sottolineando la dimensione etica e sociale di ogni riforma.

I requisiti dello Stato di bandiera 

La direttiva impegna gli Stati bandiera (i primi responsabili della sicurezza delle navi che battono la bandiera nazionale) a controllare le loro navi almeno una volta ogni cinque anni e concentrare le ispezioni non solo sulla sicurezza, ma anche sul rispetto dei requisiti ambientali delle imbarcazioni, nonché sulle condizioni degli equipaggi a bordo nelle rotte internazionali.

Per incoraggiare la digitalizzazione, migliorare la trasparenza e facilitare il monitoraggio, i negoziatori hanno convenuto di istituire un database dell'Ue sulle navi che battono bandiera di uno Stato membro. Per rendere le ispezioni sul rischio più efficienti e utilizzare al meglio le risorse disponibili, i Paesi membri si sono anche impegnati a segnalare su base annuale dettagli come data, luogo e numero Imo delle navi ispezionate.

Lo Stato di approdo

L'accordo ha aggiornato anche i criteri per il controllo dello Stato di approdo (Psc). Questo è un sistema di ispezione delle navi straniere nei porti di Stati diversi da quello di bandiera da parte di ufficiali locali, per verificare che la competenza del comandante, degli ufficiali e dell'equipaggio a bordo, le condizioni della nave e il suo equipaggiamento siano conformi ai requisiti delle convenzioni internazionali e, nell'Ue, alla legislazione comunitaria applicabile.

In quanto tale, il Psc è importante per garantire la sicurezza marittima e per proteggere l'ambiente marino. I membri del Parlamento hanno garantito che la mancanza del rispetto dei criteri ambientali stabiliti avranno maggior peso nel determinare il profilo di rischio delle navi, determinato da una combinazione di parametri di rischio generici, storici e ambientali. Per farlo, i parlamentari hanno deciso di inserire una clausola di revisione per valutare l'inclusione dell'indicatore di intensità di carbonio nei parametri ambientali non appena l'Imo concluderà la sua revisione dell'indicatore.

I negoziatori hanno anche deciso di istituire un sistema di gestione della qualità (Quality Management System, Qms) entro cinque anni dalla trasposizione delle nuove norme e di dare la possibilità agli Stati membri di stabilire un regime volontario di controllo dello Stato di approdo per le navi da pesca oltre i 24 metri. Ciò contribuirà a migliorare il livello di sicurezza a bordo di queste navi, che registrano un livello relativamente elevato di incidenti.

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