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Sabato, 27 Aprile 2024
Al summit / Bosnia-Erzegovina

Anche la Bosnia nell'Ue: al via i negoziati di adesione

La decisione presa dai 27 al summit di Bruxelles. L'Italia è stata tra i maggiori promotori dell'ingresso di Sarajevo: "Grande soddisfazione"

La Bosnia-Erzegovina muove un passo ulteriore verso l'Unione europea. Il Consiglio europeo ha deciso di avviare i negoziati di adesione, dopo che negli ultimi giorni erano aumentate le pressioni da parte di un gruppo di Paesi, guidato dall'Italia, che chiedeva a gran forza l'apertura dei negoziati. 

"Il vostro posto è nella nostra famiglia europea", ha scritto in un tweet il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, rivolgendosi alla popolazione dell'ex Stato jugoslavo. "La decisione di oggi rappresenta un passo avanti fondamentale nel vostro percorso verso l'Ue. Ora il duro lavoro deve continuare affinché la Bosnia-Erzegovina avanzi costantemente, come vuole il vostro popolo", ha aggiunto.

"Grande soddisfazione" è stata espressa anche dal governo italiano, che ha definito l'apertura dei negoziati una "storica decisione" richiesta "con convinzione" da Roma, si legge in una nota. L'Italia, spiega ancora Palazzo Chigi nella nota, "continuerà a incoraggiare e sostenere il governo bosniaco a proseguire con impegno il percorso di riforme avviato. Con questa decisione l'Unione europea invia un messaggio chiaro e inequivocabile non solo a Sarajevo, ma a tutti i Balcani Occidentali", conclude.

Con l'avvio dei negoziati con Sarajevo, l'intera regione si trova all'ultimo miglio del percorso che porta all'ingresso nell'Ue. All'appello manca solo il Kosovo. La mossa di Bruxelles si è resa necessaria anche per contrastare le mire della Russia sul Paese, visti i buoni rapporti tra Vladimir Putin e Milorad Dodik, presidente della Repubblica serba di Bosnia ed Erzegovina, una delle due entità politiche in cui è diviso lo Stato balcanico. 

Oltre alla Bosnia in fila per aderire all'Unione ci sono altre otto nazioni: Ucraina, Montenegro, Serbia, Moldavia e Turchia, che hanno iniziato in negoziati, poi Georgia, Albania e Macedonia del Nord che hanno ottenuto lo status di candidato.

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