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Sabato, 27 Aprile 2024
La legge

Approvata l'amnistia in Spagna per i separatisti catalani

Cira 400 attivisti e politici saranno scagionati da accuse giudiziarie e processi, tra loro il leader del tentativo di secessione Puigdemont che esulta: "Questo è solo l'inizio, l'obiettivo è l'indipendenza"

Gli indipendentisti catalani possono tirare un sospiro di sollievo. Il Parlamento spagnolo ha approvato una legge sull'amnistia che dovrebbe proteggere circa 400 separatisti, fra membri di partito e attivisti, da accuse giudiziarie. La legge, se definitivamente approvata dal Senato, comporterebbe un colpo di spugna su tutti gli atti riguardanti l'indipendenza della Catalogna a partire dal 2011, comprese le persone coinvolte nel tentativo di secessione della regione nel 2017, ai tempi in cui era presidente della Generalitat Carles Puigdemont.

Per gli indipendentisti questo è solo l'inizio. "Non si tratta di un punto finale, andremo avanti. L'obiettivo resta l'indipendenza", ha dichiarato Miriam Nogueras, la portavoce parlamentare del partito indipendentista Junts per Catalunya. "L'amnistia risponde a un obiettivo, quello di superare un periodo erroneo di repressione giudiziaria e poliziesca di un movimento politico", ha scritto su X Puigdemont, che vive in esilio autoimposto in Belgio per sfuggire al mandato di arresto, e che con l'amnistia potrà tornare nel suo Paese da uomo libero. Il politico, attualmente eurodeputato ed eletto mentre su di lui pendeva un mandato di cattura internazionale. ha sostenuto che l'amnistia non è "un punto finale" alle ambizioni di indipendenza della Catalogna.

Appoggiata dai socialisti in cambio del sostegno di Junts al secondo mandato di Pedro Sanchez come premier del Paese, la nuova legislazione potrebbe incontrare opposizione in Senato, a prevalenza conservatrice. Il leader del Partito popolare Alberto Nunez Feijoo ha detto che la legge mostra solo la debolezza del premier spagnolo e la sua "sottomissione" alle richieste dei separatisti, mettendo a repentaglio lo stato di diritto. I socialisti, invece, vedono questo provvedimento come un modo per voltare pagina. È tempo di "porre fine al tempo del confronto e aprire il tempo della riconciliazione e dell'incontro".

In base a un nuovo accordo raggiunto tra i socialisti, Junts ed Esquerra republicana de Catalunya (un altro partito indipendentista, di sinistra), viene anche lasciata cadere un'indagine per presunto terrorismo sui separatisti, incluso Puigdemont, che avevano appoggiato un gruppo di attivisti che avevano devastato l'aeroporto di Barcellona nel 2019 in segno di protesta. L'ultima versione del progetto di legge definisce il terrorismo secondo una direttiva dell'Ue del 2017, secondo cui sono da considerarsi terroristi persone che hanno causato gravi violazioni dei diritti umani, cosa che non sembra essere avvenuta nel caso di Puigdemont. Junts e alcuni socialisti sostengono che l'accusa sarebbe opera di giudici conservatori che vorrebbero bloccare la legge perché non vedono di buon occhio un avvicinamento del governo nazionale alle posizioni secessioniste della Catalogna.

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