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Sabato, 27 Aprile 2024
La sfida

L’ambito in cui l’uguaglianza tra uomini e donne è più lontana (e difficile)

Le differenze tra generi sono ancora molto forti nelle società occidentali, ma lo sport è forse il settore in cui una vera parità risulta molto più complessa

La disuguaglianza di genere resta un problema grave nelle nostre società, con differenze evidenti nella retribuzione, nella rappresentanza e nelle opportunità tra uomini e donne. Nonostante alcuni progressi, rimangono lacune significative che impediscono un completo conseguimento della parità e c'è un settore nel quale, forse più che in altri, la lotta per una vera uguaglianza risulta più difficile: lo sport. In occasione della Giornata Internazionale della Donna se ne è discusso al Parlamento europeo in un incontro tra legislatori, esperti e atlete che hanno analizzato insieme le molteplici disuguaglianze riscontrate nel mondo dello sport.

La discussione di oggi (venerdì 8 Marzo) ha affrontato innanzitutto il diffuso problema degli abusi negli ambienti sportivi. Katarzyna Kotula, ministro dell'Uguaglianza della Polonia, ha proposto misure di protezione e riforme educative per contrastare questa piaga. Nel contempo, l'ex calciatrice olimpica Pia Sundhage ha parlato del potenziale trasformativo dello sport per le donne, ma ha evidenziato ostacoli persistenti alla loro partecipazione. Sono stati anche menzionati problemi sistemici, come la mancanza di impegno politico e finanziario nello sport. Etilda Gjonaj, relatrice generale sulla Violenza contro le donne del Consiglio d'Europa, e Carlien Scheele dell'Istituto europeo per l'uguaglianza di genere, hanno entrambe ribadito l'assenza di rappresentanza femminile nei processi decisionali.

In mezzo alle crescenti preoccupazioni, deputati europei e parlamentari nazionali hanno evidenziato casi di abusi, disparità retributive e insufficienti investimenti nello sport femminile. Tuttavia, nonostante queste sfide, si possono intravedere segnali di progresso, che vanno da innovativi piani pensionistici per atleti a iniziative mirate a smantellare le radicate dinamiche di potere.

"Mai come ora la commissione per i Diritti delle donne e l'Uguaglianza di genere ha adottato così tanti atti legislativi", ha rivendicato il suo presidente, l'eurodeputato socialista polacco, Robert Biedroń, elencando tra questi la ratifica da parte dell'Ue della Convenzione di Istanbul, un fondamentale strumento nella lotta contro la violenza sulle donne. Tuttavia, mantenendo una visione realistica, Biedrón ha riconosciuto il significativo lavoro che ancora deve essere fatto, citando come esempio a disparità nella salute sessuale e riproduttiva tra le donne in Polonia, Slovacchia o Ungheria rispetto a quelle in Francia, Belgio o Germania.

"Tutti i nostri sforzi mirano a portarci più vicini a una vera Unione Europea dell'uguaglianza. Purtroppo, siamo ancora lontani dall'avere quel sogno realizzato. Quando si tratta dei diritti delle donne, non possiamo ancora affermare che tutte le donne europee siano uguali. Le politiche degli Stati membri differiscono ancora notevolmente, portando a una divisione nel nostro continente", ha detto.

Al centro di tutte queste discussioni c'è una convinzione condivisa: il vero progresso richiede una riforma sistemica. Non sono le donne che hanno bisogno di cambiare, ma piuttosto le strutture e le norme che perpetuano l'ineguaglianza. Questo mette in evidenza l'importanza di lavorare insieme per risolvere le disuguaglianze e l'obbligo di ridurre queste differenze, per un’Unione europea più unita e giusta. Con il Parlamento che ribadisce il suo impegno per l'uguaglianza di genere, la Giornata Internazionale della Donna serve come un forte promemoria del lavoro che ci attende nel realizzare un futuro in cui tutte le donne possano prosperare, sia sul campo che fuori.

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