Squadre internazionali di archeologi in prima linea intraprendono una serie di scavi per svelare i segreti della vita nell'Impero Romano.

Un dongiovanni seduce una ricca e giovane signora così che, quando i suoi compari le ruberanno i gioielli, lei non avrà il coraggio di denunciare il furto.

Tiberio (Mastroianni), Peppe (Gassman) e Ferribotte (Murgia), tre dei Soliti ignoti di Monicelli, si buttano di nuovo in un'impresa illegale, con altri soci occasionali. Finirà male anche questa volta e, per uno di loro, malissimo. Il film si propone di essere divertente e insieme far emergere il rimpianto per il buon tempo che fu. I risultati, però, sono piuttosto modesti e non reggono il confronto con il film del 1958. Ritmo modesto, gag non proprio irresistibili, ma un inizio struggente e un finale di asciutta drammaticità. Musiche riciclate di Nino Rota.

L'anziano Ruggero, volgare e disonesto come pochi, non ne può più di vedere svanire nel nulla gli insegnamenti sulla vita che da tempo prova a trasmettere al figlio Gianluca, un giovane ricercatore universitario che ancora vive in casa con i genitori ma ormai prossimo al matrimonio con la fidanzata Fabiana. Accusato di essere imbranato, inconcludente e poco attratto dalle donne, un giorno però Gianluca stupisce il padre rivelandogli di essersi infatuato della modella di una pubblicità di biancheria intima e così, anziché condurlo in chiesa il giorno delle nozze, Ruggero lo trascina in un...