Nuove regole per Dop e Igp, cosa cambia

Inserimento del nome del produttore in etichetta per i prodotti Dop e Igp, maggiore tracciabilità online per assicurare la veridicità del marchio e più tutele quando questi alimenti o bevande vengono utilizzati come ingredienti. Sono alcune delle innovazioni introdotte nella riforma del sistema Dop e Igp, su cui le istituzioni dell'Unione europea hanno trovato oggi un accordo definitivo. "Il nuovo testo unico per le produzioni europee di qualità è l'unico atto legislativo discusso in questa legislatura per sostenere un'agricoltura e un settore agroalimentare più competitivi, sostenibili, integrati e con un valore aggiunto, a vantaggio delle nostre aree rurali", ha rivendicato l'italiano Paolo De castro del Pd, relatore del provvedimento per il Parlamento europeo.

Secondo la Coldiretti con la riforma del sistema europeo delle denominazioni di origine "si tutela il primato italiano nell’Unione europea con 885 prodotti riconosciuti, tra alimentari e vini, che sviluppano un valore di quasi 20 miliardi di euro con il contributo di oltre 86mila operatori", si legge in una nota dell'organizzazione. Innanzitutto è stata introdotta una procedura di registrazione semplificata e più efficiente, che ridurrà i tempi di attesa tra la domanda e l'effettiva registrazione dell'Ig. I colegislatori hanno insistito sul fatto che l'obbligo delle autorità nazionali di adottare misure amministrative e giudiziarie per prevenire o interrompere l'uso di marchi protetti utilizzati illegalmente si applicherà anche agli abusi online, attraverso un sistema di geoblocking. I nomi di dominio che utilizzano Dop e Igp illegalmente dovranno essere rimossi o l'accesso ad essi dovrà essere disabilitato. A tal fine, l'Ufficio dell'Unione europea per la proprietà intellettuale (Euipo) istituirà un sistema di allerta per i nomi di dominio.

Le istituzioni comunitarie hanno concordato che un marchio che designa un prodotto utilizzato come ingrediente può essere utilizzato nella denominazione del relativo prodotto trasformato o nella sua etichettatura o nel materiale pubblicitario solo se l'ingrediente Dop o Igp è utilizzato in quantità sufficiente a conferire una caratteristica essenziale al prodotto trasformato e se non viene utilizzato nessun altro prodotto comparabile ad esso per aumentarne la quantità. La percentuale dell'ingrediente dovrà essere indicata in etichetta. Gli utilizzatori di tali prodotti dovranno informare preventivamente l'associazione di produttori riconosciuta per quell'ingrediente e attendere il loro via libera, che potrà includere raccomandazioni sul suo uso corretto.

Secondo il testo negoziato, i gruppi di produttori otterranno maggiori diritti e riconoscimenti e potranno impedire o contrastare qualsiasi misura o pratica commerciale che danneggi l'immagine e il valore dei loro prodotti. Per aumentare la trasparenza nei confronti dei consumatori è stato anche stabilito che il nome del produttore dovrà apparire nello stesso campo visivo dell'indicazione geografica sulla confezione di tutte le Ig. I deputati hanno insistito sul riconoscimento del vino come leader nel mondo delle Ig e sull'unicità delle disposizioni per il vino, mantenendo regole ad hoc per il settore nel regolamento sull'organizzazione comune dei mercati agricoli.

I nomi dei prodotti agroalimentari e dei vini sono protetti come denominazioni di origine protette (Dop) e Indicazioni geografiche protette (Igp) e le bevande spiritose come indicazioni geografiche (Ig). Tra gli esempi più noti figurano Parmigiano Reggiano, Champagne, l'oliva di Kalamata, Polish Vodka, Queso Manchego e Gruyère. L'Unione europea protegge altresì le specialità tradizionali garantite (Stg), ossia i nomi di prodotti agricoli che mettono in risalto gli aspetti tradizionali di un alimento o bevanda senza essere collegati a una zona geografica specifica. Tra gli esempi di celebri Stg figurano Pizza Napoletana e Vieille Kriek.

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