Navigare sicuri, le nuove regole per la privacy ai tempi di WhatsApp
La Commissione libertà pubbliche del Parlamento Ue ha approvato le nuove norme per la ePrivacy. Stop a cookies e spionaggio. Si attende negoziato con Consiglio Ue.
La privacy si adatta ai tempi di WhatsApp e Facebook con il Parlamento Ue che ha compiuto il primo passo per mettere la protezione dei cittadini al passo dei servizi in linea più recenti e più utilizzati. La Commissione libertà pubbliche del Parlamento Ue ha infatti approvato per 31 voti a favore, 24 contro e un’astensione, un progetto di iniziativa legislativa che mira a rafforzare le tutele della vita privata, la confidenzialità e la sicurezza nelle comunicazioni elettroniche, dagli ormai obsoleti SMS a Skype, Messenger, Facebook e WhatsApp.
No a cookies e spionaggio
Il testo approvato dagli eurodeputati vuole inoltre interdire i cookies che bloccano l’accesso a siti qualora l’utente non intenda donare il suo accordo allo sfruttamento dei suoi dati personali. Altro fronte, quello dello spionaggio realizzato tramite i servizi di geolocalizzazione e l’accesso via wifi negli spazi pubblici e nei centri commerciali, pratiche che vanno, dicono dal Parlamento Ue, chiaramente interdette. Per assicurare una piena tutela della ePrivacy, i fornitori di servizi vengono invitati ad assicurare un livello di criptazione adeguato.
La Commissione Libertà pubbliche chiede inoltre dei limiti per lo sfruttamento dei dati personali, che non devono essere utilizzati al di fuori dei fini ai quali l’utente ha dato il suo benestare.
Prima riforma da 2009
Il testo, che riforma la direttiva del 2009 sulla Privacy e le comunicazioni elettroniche, dovrà passare la settimana prossimo l’esame della plenaria, se approvato il Parlamento avrà un mandato per negoziare con il Consiglio, che però non ha ancora adottato la propria posizione.