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Venerdì, 19 Aprile 2024
Lavoro

Manovra, perché l'Ue boccia Salvini e non Di Maio (per ora)

Il giudizio della Commissione europea nel rapporto per Paese punta il dito su "quota 100". Ma sospende il giudizio sul reddito di cittadinanza. Chiedendo a di Maio una riforma del mercato del lavoro

La riforma delle pensioni segna un passo indietro, sul reddito di cittadinanza il giudizio è sospeso. La Commissione europea non promuove (per ora) nessuna delle due misure cardine del programma di governo italiano, oggetto di confronti accessi tra Roma e Bruxelles. Nel rapporto per Paese pubblicato nell’ambito del semestre europeo, il ciclo di coordinamento delle politiche economiche, l’esecutivo comunitario torna a manifestare i dubbi sulla manovra, e in particolare su "quota 100", misura considerata inadeguata. 

I dubbi su quota 100

A non trovare l’approvazione di Bruxelles è in particolare il sistema della "quota 100" promosso dalla Lega e dal suo leader, Matteo Salvini. La proposta di ritirarsi dal mondo del lavoro a 62 anni di età e 38 anni di contributi è considerato come troppo oneroso per le casse pubbliche. “La legge di bilancio per il 2019 comprende misure politiche che annullano elementi di importanti riforme precedenti, in particolare nel settore delle pensioni”. Il messaggio è chiaro. E viene ribadito una seconda volta con un’espressione diversa e forse più incisiva. “Le recenti misure politiche fanno marcia indietro su elementi delle precedenti riforme”. L’Italia non fa passi avanti, dunque.

Bruxelles "salva" Di Maio

Potrebbe compierne con il reddito di cittadinanza, cavallo di battaglia del Movimento 5 stelle. La misura però è di fatto congelata, visto che la Commissione europea non dispone di dati e di elementi per calcolare la portata della misura. “Il suo successo dipende in gran parte dall'efficacia della sua governance”. Dipenderà da come verrà attuata, insomma.

A bocce ferme sembra essere Salvini il vero sconfitto politico. La sua misura sulle pensioni è chiaramente rigettata in Europa. Non è vista così rivoluzionaria come la si definisce in Italia. Questo perché la misura si muove in un contesto più generale di mancata riforma del mercato del lavoro. La Commissione rileva che in Italia ci sono “problemi di vecchia data con il funzionamento del lavoro”. Un invito al governo, e al suo ministro del Lavoro Luigi Di Maio, a fare la riforma in questo settore. “E’ cruciale modernizzare il mercato del lavoro”. Segno che forse il reddito di cittadinanza non è la priorità.

Sul reddito di cittadinanza intanto il Movimento 5 Stelle incassa una cauta approvazione, perché viene messe nero su bianco che risulta egualmente “cruciale” sviluppare sistemi di protezione sociale. Si riconosce che l’obiettivo di “sviluppare un modello di inclusione attiva”, su cui però non ci si esprime. Non c’è una bocciatura. E’ un punto a favore di Luigi Di Maio nella sua convivenza di governo con Salvini.

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