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Giovedì, 18 Aprile 2024
Lavoro

Cultura: l'Italia ha meno occupati della media Ue, con 5mila luoghi di interesse artistico

I dati Eurostat mostrano che nel 2017 la situazione è migliorata rispetto all'anno precedente, ma le potenzialità non sono sfruttate appieno

Quasi cinquemila luoghi culturali tra musei, istituti, gallerie, monumenti e aree archeologiche. L’Italia è un tesoro a cielo aperto, che vale però meno della media europea in termini di occupati nel settore. Strano, eppure vero. I dati Eurostat diffusi oggi mostrano come in Italia chi è attivo nella cultura rappresenta il 3,6% della forza lavoro complessiva, contro il 3,8% dell’Ue.

Un dato che colpisce, se si considera quanto il nostro Paese abbia da offrire in termini di patrimonio artistico e culturale. Ma nel 2017 la fotografia scattata è quella pubblicata dall’istituto di statistica europeo. La buona notizia è che i numeri risultano in crescita rispetto al 2016: 59.700 assunti in più in Italia, quarto Paese per numero assoluto di addetti diretti (825mila, dopo Germania, Regno Unito e Francia). Complice anche una maggiora domanda di cultura e arte.

Nel 2017, secondo i dati del ministero per i Beni e le attività culturali, il numero di visitatori è aumentato quasi di cinque milioni rispetto all’anno precedente (da 45,3 milioni a 50,1 milioni), per più di 20 milioni di euro di introiti (da 173,3 milioni a 193,6 milioni). Colosseo, area di Pompei e Uffizi le mete culturali più richieste.

Il patrimonio culturale italiano vanta 4.889 musei e istituti similari, pubblici e privati, aperti al pubblico. Di questi, 4.026 sono musei, gallerie o collezioni, 293 aree e parchi archeologici e 570 monumenti e complessi monumentali. In totale i luoghi gestiti direttamente dallo Stato sono 472.

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