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Giovedì, 25 Aprile 2024
Lavoro

L'Italia è il paese Ue dove è calata di più la disoccupazione giovanile 

Secondo i dati del terzo trimestre 2017, il tasso è diminuito del 6,9% rispetto allo stesso periodo del 2016. Ma il numero di disoccupati che non cercano lavoro è ancora tra i più alti d'Europa 

Nel terzo trimestre 2017, rispetto a un anno prima, l'occupazione nella Ue è aumentata dell'1,7%, che equivale a 4 milioni di occupati in più, di cui 2,7 milioni nella zona Euro. Si tratta del livello più alto mai registrato, con più di 236 milioni di persone occupate. Lo indica il rapporto trimestrale della Commissione europea. Stando ai dati del rapporto, l'Italia è il paese Ue che ha visto diminuire maggiormente la disoccupazione giovanile: -6,9% in un anno contro il -2,4% fatto registrare dall'Eurozona nel complesso. 

Certo, la percentuale di giovani senza lavoro nel nostro paese resta la seconda più alta nell'Ue (32,2%), dopo la Spagna (36,8%). E il tasso di inattivi (ossia di coloro che sono disoccupati e non cercano lavoro) resta a livelli record (11,4%). A ogni modo, la disoccupazione sta calando in modo deciso, almeno a confronto con il resto dell'Europa, passando dall'11,8 del dicembre 2016 al 10,8 dello stesso mese del 2017. 

I dati europei

Tra il 2016 e 2017, il numero di lavoratori con contratti a tempo indeterminato in tutta l'Ue è cresciuto di 2,8 milioni, un aumento di tre volte superiore a quello dei contratti a tempo determinato (900mila). Il numero di lavoratori a tempo pieno è cresciuto di circa 3 milioni fino a raggiungere i 181 milioni, mentre i lavoratori a tempo parziale hanno registrato un aumento di 300.000 unità fino a raggiungere i 42,7 milioni. Dinamiche migliori del previsto e sostenute da una solida crescita economica, secondo l'esecutivo Ue.

"L'occupazione ha raggiunto il livello più alto mai registrato, con più di 236 milioni di persone occupate, mentre la disoccupazione è in costante calo", ha affermato Marianne Thyssen, commissaria per l'Occupazione. "L'Europa è tornata a crescere. Nell'Ue dovremmo sfruttare al massimo questa dinamica economica positiva e offrire ai cittadini diritti nuovi e più efficaci, come stabilito nel pilastro europeo dei diritti sociali: condizioni di lavoro eque, accesso paritario al mercato del lavoro e protezione sociale dignitosa".

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