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Venerdì, 29 Marzo 2024
Lavoro

Italia sempre più indebitata. Tra le grandi potenze Ue, l'austerity premia solo la Germania

Gli ultimi dati Eurostat fanno registrare un aumento del debito pubblico dello 0,5%. Nel 2016, Berlino ha incassato più di quanto ha speso e ha ridotto l'esposizione verso i creditori

Le misure di austerity non hanno reso meno indebitata l'Italia. Anzi, il debito pubblico è cresciuto. Lo confermano i dati comunicati oggi da Eurostat. E lo conferma una ricerca del Centro Studi ImpresaLavoro. Dal 2014 ad oggi il debito pubblico italiano è cresciuto di 138 miliardi di euro. Nel 2016, con il 132% del Pil (+0,5 rispetto al 2015), è stato il secondo più alto sia dell'Eurozona, sia dell'Unione europea. Peggio di noi, solo la Grecia (180,8%).

Il trend di crescita è proseguito anche nel 2017, stando all'analisi delle storie storiche mensili di Bankitalia: da aprile a luglio i debiti solo aumentati di altri 39,4 miliardi, toccando quota 2.299 miliardi di euro. Nei primi sette mesi del 2017 il debito è aumentato complessivamente di 82 miliardi di euro, un dato in linea con lo stesso periodo del 2016 (+83 miliardi) ma nettamente superiore a quello del 2015 quando il nostro debito era cresciuto "soltanto" di 64 miliardi. 

Meno deficit, più debito (tranne che per la Germania)

Che qualcosa non vada nelle politiche europee improntate al rigore è palese, almeni per quanto riguarda i paesi con maggiore debito pubblico come, per l'appunto, l'Italia e le Grecia. Atene, per fare un esempio, tra tagli e misure lacrime e sangue, nel 2016 ha persino fatto registrare un avanzo di bilancio (+0,5%), ma nonostante questo il debito pubblico è cresciuto di 4 punti percentuali, mai cosi' alto dal 2013 a oggi. 

Se si guarda alle grandi economie europee, poi, tra il 2013 e il 2016 il debito sale ovunque, a eccezione della Germania: nel Regno Unito si passa dall'85,6 all'88,3% nonostante la spesa corrente sia stata dimezzata. Lo stesso accade in Francia: deficit ridotto, ma debito che sale di 4,1 punti. E non è da meno la Spagna, il cui debito passa dal 95,5% del 2013 al 99,0% del 2016 pur riducendo il deficit di 2,5 punti. 

Unica eccezione tra le grandi economie Ue, come dicevamo, è la Germania, che non solo ha annullato il deficit (arrivando a un surplus dello 0,8% nel 2016), ma ha anche ridotto notevolmente il debito, passando in quattro anni dal 77,4% al 68,1%.

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