Fondi Ue, anche nella nuova programmazione Italia fanalino di coda
Secondo l'ultimo report della Commissione, abbiamo impegnato solo il 37% delle risorse e speso appena il 3%. Peggio di noi solo Slovacchia, Croazia, Cipro, Romania e Spagna. L'Irlanda ha già deciso come utilizzare quasi l'80% dei finanziamenti
Siamo al 23esimo posto su 28 Stati membri. Ancora una volta in coda alla classifica Ue. L'Italia fa fatica a utilizzare i fondi Ue. A fine 2016, le risorse impegnate per il programma 2014-2020 sono appena il 37%. Ancora più allarmante il dato sulla spesa: appena il 3% è stato finora erogato (ma va detto che la media Ue è del 6%). E' quanto emerge dall'ultimo report della Commissione europea.
Peggio di noi, per impegni, fanno solo Slovacchia, Croazia, Cipro, Romania e Spagna. In testa alla classifica Irlanda (79%), Ungheria (78%) e Belgio (70%). In quarta posizione il Regno Unito (63%). La media Ue è del 44%. “Davanti a dati così spaventosamente negativi non si può più far finta di nulla. L'Italia, a differenza di altri Paesi Ue, non cresce anche e soprattutto perché spreca i fondi strutturali", attacca l'europarlamentare di Forza Italia Salvatore Cicu.
In linea generale, il rapporto della Commissione certifica che i cinque fondi strutturali e di investimento dell'Unione europea hanno permesso di iniettare finora 278 miliardi di euro nell'economia reale. Quasi 793.500 imprese hanno ricevuto sostegno da questi fondi, permettendo la creazione di 154.000 posti di lavoro, secondo le stime della Commissione. Alla fine di ottobre, quasi la metà delle risorse dei fondi strutturali e di investimento sono state impegnate per progetti concreti. Circa 360 miliardi di euro restano da investire nel corso nel corso dei prossimi sei anni, con i pagamenti dell'attuale periodo di bilancio che potrebbero estendersi fino al 2023.