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Mercoledì, 24 Aprile 2024
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Facebook, l'Ue chiede chiarezza sul caso della Cambridge Analytica. E domani si attende la web tax

L'Eurocamera pronta ad avviare una inchiesta sull'uso improprio di circa 50 milioni di dati personali che sarebbero stati prelevati dagli account degli utenti del social network. E intanto, dalla Commissione si attende l'imposta unica sui giganti di Internet 

Dal Parlamento alla Commissione, l'Ue parla a una voce sola: Facebook deve fare chairezza sul caso della Cambridge Analytica, la società di consulenza a cui l'azienda di Mark Zuckerberg avrebbe consentito l'uso improprio di circa 50 milioni di dati personali prelevati dagli account degli utenti del social network. Secondo le accuse, questi dati sarebbero serviti a manipolare e influenzare le campagne elettorali in Usa e Regno Unito.

Il Parlamento Ue chiede un'indagine

“Le denunce riguardanti il cattivo uso dei dati degli utenti di Facebook sono una violazione inaccettabile dei diritti alla privacy dei nostri cittadini. Il Parlamento europeo indagherà appieno, chiamando le piattaforme digitali a darne conto”, ha annunciato il presidente del Parlamento europeo, Antonio Tajani.

Gli fa eco il vicepresidente del gruppo dei Socialisti e Democratici, di cui fa parte il Pd, Josef Weidenholzer: “Le accuse di profilazione psicologica e di influenza comportamentale sugli elettori sono allarmanti, perché possono minare la fiducia dei cittadini nella democrazia. Invece di promuovere un dibattito libero e pluralistico, i social media vengono utilizzati per fomentare il pregiudizio e l'intolleranza nei confronti di chi ha visioni diverse”. Weidenholzer lancia l'allarme in vista delle elezioni europee del maggio 2019: i social media, dice, adottino delle misure “per assicurare un dibattito equo ed imparziale” nel corso della prossima campagna elettorale. 

La Commissione: “Social media siano più responsabili”

Anche la Commissione europea, per voce dalla responsabile dell'Esecutivo comunitario per la privacy, Vera Jourova, chiederà chiarimenti a Facebook: “Non vogliamo questo in Europa, le imprese devono assumersi una maggiore responsabilità nel trattamento dei dati personali”. Intanto, proprio alla Commissione si stanno affinando gli ultimi dettagli della web tax, una tassa unica europea che dovrebbe colpire giganti come Facebook, ma anche i vari Google, Apple, Booking.

La web tax

Secondo le ultime indiscrezioni, la tassa dovrebbe essere del 3%, con un introito per le casse comunitarie di 5 miliardi l'anno. Si tratterebbe di una imposta volta a riequilibrare gli squilibri esistenti all'interno dell'Unione europea, dove grazie a regimi fiscali più favorevoli come quelli di Irlanda e Lussemburgo, le multinazionali del web riescono a operare e fare profitti in altri paesi Ue, evitando pero' di pagare le tasse in quelle giurisdizioni (l'Italia è tra questi). Secondo i calcoli di Bruxelles, Facebook e gli altri giganti del web pagano in media una imposta del 9,5% in tutta Europa, contro il 23,3% delle imprese tradizionali. 

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