Gran parte del nostro debito pubblico è in mani italiane (società finanziarie e famiglie)
Siamo i quarti in Europa per titoli detenuti da entità finanziarie residenti. Quelli nelle mani dei cittadini sono il 5,8% del totale, più di Germania, Spagna e Francia
Il debito italiano è in gran parte in mani italiane, soprattutto delle sue società finanziarie ma anche delle famiglie.
Istituti finanziari
Secondo un rapporto Eurostat nel 2019 la quota di Titoli di Stato detenuta dai gruppi finanziari residenti nel nostro Paese era del 63%, siamo i quarti in Europa dietro solo a Danimarca (74%) Svezia (73%), e Croazia (67%). Invece gli Stati membri il cui debito è soprattutto in mani straniere sono Cipro (80%), Lituania (76%), Lettonia (74%) ed Estonia (70%).
Famiglie
In generale, in tutta la Ue meno del 10% del debito è detenuto da famiglie, società non finanziarie e istituzioni senza scopo di lucro del Paese, con le notevoli eccezioni di Ungheria (28%), Malta (26%), Portogallo (15%) e Irlanda (11%). Questa percentuali in Italia è del 5,8%, superiore a quella di Germania (5), Spagna (0,2) e Francia (1,4).
Durata dei titoli
Dal punto di vista della durata dei titoli di Stato con il 21% del debito pubblico complessivo che ha una durata inferiore a un anno, la Svezia ha registrato la percentuale più elevata di scadenze iniziali a breve termine del debito tra gli Stati membri alla fine del 2019, davanti a Portogallo (18%), Italia (15%), Ungheria e Danimarca (entrambi l'11%). All'estremità opposta della scala, quasi tutto il debito (oltre il 98%) era costituito da scadenze a lungo termine in Lituania, Bulgaria, Polonia, Slovacchia e Repubblica Ceca.
Tipo di titoli
Alla fine del 2019, i titoli di debito erano il principale strumento finanziario in quasi tutti gli Stati membri. La Repubblica Ceca (92% del debito totale delle amministrazioni pubbliche), ha registrato la percentuale più alta, davanti a Ungheria, Slovenia e Spagna (tutto l'87%), Malta e Francia (entrambe l'86%). Al contrario, i prestiti prevalgono in gran parte in Estonia (88%) e in Grecia (81%). Anche il ricorso ai prestiti e' stato relativamente elevato a Cipro (41%), Svezia (33%), Croazia (29%), Lussemburgo (28%) e Portogallo (27%). La valuta e i depositi costituivano generalmente una quota relativamente bassa del debito, ad eccezione del Portogallo (13%), dell'Irlanda (11%) e dell'Italia (9%).