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Giovedì, 25 Aprile 2024
Lavoro

Lasciare la propria città per avere un lavoro? Solo il 40% dei giovani disoccupati italiani lo farebbe

Tra chi si sposterebbe il 20% lo farebbe restando nel Paese, il sette andrebbe in un altro Stato membro, il 13% anche fuori dall'Unione

Quando si cerca lavoro si deve essere pronti a fare dei sacrifici, anche quello di lasciare la propria città per cercare fortuna da un'altra parte. Ma a quanto pare non la pensano così la maggior parte degli italiani, o comunque non la maggior parte dei giovani disoccupati tra i 20 e i 34 anni. Secondo i dati pubblicati da Eurostat solo il 40% di loro si dichiara disponibile a cambiare residenza per ottenere un lavoro. Si dichiara disponibile a cambiare residenza il 20% purché però sia in Italia, mentre il 7% andrebbe anche in un altro Stato Ue e il 13% in un Paese non appartenente all'Unione.

La media Ue è del 50%

La media Ue è giusto del 50%, segnale che sul tema i giovani sono fortemente divisi ma se guardiamo i dati Stato per Stato ci accorgiamo che la situazione cambia fortemente. Se da una parte più dei due terzi dei disoccupati tra i 20 e i 34 anni non sono pronti a trasferirsi a Malta (73%), Paesi Bassi (69%) e Cipro (68%), non ci penserebbero due volte invece in Portogallo (meno del 30% non è dispoto a emigrare), Svezia (33%), Spagna (36%) e Belgio (38%).

In Italia c'è anche la media più bassa (2%) di giovani occupati fra 20 e 34 anni che hanno cambiato residenza, almeno per un anno, per aver cambiato il posto di lavoro. Il 98% non si è mai mosso dal posto occupato, l'1% si è spostato all'interno del paese. La media Ue è del 90%, la quota più alta si registra in Irlanda, dove il 40% dei giovani si è spostato.

Per quanto riguarda la disponibilità a cambiare residenza per un lavoro, i giovani occupati lussemburghesi che si sono spostati all'estero rappresentano il 12% del totale dei giovani occupati, i maltesi il 9%, gli irlandesi il 7%. Le quote più alte di chi si è mosso all'interno del proprio paese si registrano in Irlanda (26%), Francia (16%), Finlandia (14) e Svezia (13%). Nella Ue il 21% sono pronti a muoversi per un lavoro ma solo nel paese di residenza, il 12% considererebbe il trasferimento in un altro Stato Ue, il 17% sarebbe pronti a oltrepassare i confini Ue. Giova un ruolo importante il livello di formazione: più è alto più si è disponibili a uscire dal luogo di residenza.

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