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Sabato, 20 Aprile 2024
Lavoro

Autorità europea del lavoro, l'Italia rinuncia alla candidatura per la sede

In lizza per ospitare il quartier generale Nicosia, Sofia, Riga e Bratislava. Benifei (Pd): “Fatto gravissimo che danneggia il Paese”. Tajani (FI): “Occasione persa per l'incapacità di chi ci governa”

Alla scadenza dei termini per presentare le candidature, sono quattro le città che si contendono la sede della nascitura Ela, l’Autorità europea del lavoro. Si tratta di Riga (Lettonia), Nicosia (Cipro), Bratislava (Slovacchia) e Sofia (Bulgaria). Mentre per le due agenzie europee ricollocate nell’Ue all’indomani del referendum della Brexit, l'Agenzia europea per i medicinali (Ema) e l'Autorità bancaria europea (Abe), si era assistito a una dura competizione tra i grandi Paesi europei, stavolta Italia, Germania, Francia e Spagna sono rimasti a guardare. Segnali che potrebbero sottintendere un accordo a porte chiuse per dare la sede dell’Ela a uno Stato più piccolo e in posizione periferica rispetto a Bruxelles. Fatto sta che si pensava che Milano avrebbe provato di nuovo a guadagnare una sede di un'agenzia, ma alla fine il governo deve aver deciso diversamente.

I criteri di valutazione

Le offerte saranno pubblicate sul sito web del Consiglio il 13 maggio, ma bisognerà poi aspettare la valutazione della Commissione europea, che arriverà entro il 3 giugno. Equilibrio geografico, disponibilità di uffici in tempi rapidi, accessibilità della sede e strutture educative adeguate per i figli del personale saranno i criteri selettivi da applicare alle città candidate.  Tra gli altri criteri ci sono anche l'accesso al mercato del lavoro, alla sicurezza sociale e all'assistenza medica sia per i bambini che per i coniugi dei membri del personale.  Sulla base della valutazione della Commissione, i rappresentanti degli Stati membri, riuniti nell'ambito del Coreper (Comitato dei rappresentanti permanenti), terranno una discussione il 5 giugno.  La decisione finale sulla sede della nuova Autorità sarà presa di comune accordo dai rappresentanti degli Stati membri. 

Le reazioni

“Dopo l'ignobile scippo da parte dell'Europa, a favore dell'Olanda, dell'Agenzia europea del farmaco (Ema), è incredibile che l'Italia perda anche l'Agenzia europea del lavoro”, scrive l’eurodeputato conservatore Raffaele Fitto. “Ma questa volta per colpa del Governo”, accusa l’ex ministro, che rinfaccia a Palazzo Chigi di “passare le giornate a litigare su tutto”. “Fatto gravissimo, che danneggia profondamente l’Italia”, sottolinea Brando Benifei del Pd. “Qualcuno del governo abbia la decenza di spiegare al Comune di Milano, in Parlamento e soprattutto ai cittadini le ragioni della loro inazione”, continua il deputato. Amaro anche il commento del presidente dell’Eurocamera Antonio Tajani: “È l’ennesima occasione persa per l’incapacità di chi ci governa”. 

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