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Giovedì, 28 Marzo 2024
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"Ritardi triplicati, fondi inutili e conflitti d'interessi". La Corte dei conti boccia l'Ue sul trasporto aereo

Bruxelles ha investito 3,8 miliardi per migliorare la gestione dei cieli europei. Ma per i giudici contabili le risorse stanziate potevano essere in buona parte risparmiate. Mentre chi ha deciso sulla loro assegnazione era anche chi ne ha beneficiato

Il programma è stato lanciato nel 2005 e ha impegnato 3,8 miliardi di euro. Risorse che in buona parte potevano essere risparmiate, tanto più che negli ultimi 5 anni i ritardi, anziché diminuire, sono tripliclati. E' un bilancio tra poche luci e molte ombre quello stilato dalla Corte dei conti europea sul programma SESAR, lanciato e attuato dalla Commissione Ue "per armonizzare e modernizzare in tutta Europa i sistemi e le procedure di gestione del traffico aereo (ATM)".

Ritardi triplicati

Nella sua relazione, la Corte apre non pochi interrogativi sul modo in cui sono state gestite queste risorse. Sollevando anche il sospetto che a ridurre l'efficacia dell'intervento sia stato un confilitto di interessi relativo al consorzio privato a cui è stata attribuita le gestione di questi fondi, la SESAR Deployment Alliance (SDA). 

Ma andiamo per ordine. I giudici analizzano innanzitutto la situazione dei cieli europei, che sono sempre più congestionati. Il traffico aereo è cresciuto enormemente negli ultimi anni, arrivando a circa 11mila voli annui. In parallelo, pero', sono aumentati i problemi per gli utenti: i ritardi sono passati da una media di circa 0,6 minuti nel 2013 a 1,73 minuti nel 2018. Ossia sono triplicati. Già questo dato non porta certo a una valutazione positiva del programma. Ma c'è di più.

La lente della Corte

La Corte ha concentrato la sua valutazione su una serie di bandi del valore di 1,3 miliardi e su 17 progetti cofinanziati da 15 Paesi Ue. Scoprendo che il "finanziamento dell’Ue per la modernizzazione della gestione del traffico aereo era, in gran parte, non necessario, poiché la maggior parte dei progetti sarebbero stati finanziati anche senza il sostegno dell’Ue - scrivono i giudici - Ulteriori carenze nell’attuazione hanno ridotto l’efficacia del finanziamento dell’Ue. Sono stati concessi cospicui finanziamenti senza definire in maniera adeguata le priorità e senza valutare l’efficacia".

Il problema, secondo la Corte, sarebbe sorto in fase di gestione dei bandi, affidati come dicevamo al consorzio privato SDA. I servizi per il traffico aereo, spiegano i giudici, si dividono in 2 grandi categorie: quelli forniti dai soggetti di terra (fornitori di servizi di navigazione aerea, servizi di informazioni meteorologiche, aeroporti e il gestore della rete), e quelli forniti dai soggetti di bordo (essenzialmente compagnie aeree commerciali, ma anche l’aviazione commerciale, generale e militare).

Conflitto di interessi

Nel suo programma iniziale, l'Ue sottolineava la necessità di far leva soprattutto sul miglioramento dei servizi a bordo. Anche perché i soggetti di terra riescono a recuperare gli investimenti nel potenziamento dei propri servizi addebitando i costi agli utenti. Che è quello che è successo in questi anni. Eppure, tra il 2014 e il 2017, le risorse Ue di SESAR sono andate per l'88% proprio ai soggetti di terra. 

"Ciò - scrive la Corte - genera una situazione di potenziale doppio finanziamento poiché, sebbene i fornitori di servizi di navigazione aerea recuperino pienamente i costi dei loro investimenti dagli utenti dello spazio aereo mediante le tariffe di navigazione concordate, essi ricevono una sovvenzione dell’Ue che si aggiunge alle loro entrate e compensa ulteriormente i costi che essi devono sostenere per lo stesso investimento". In sostanza, queste società hanno ricevuto i fondi europei per attività che erano largamente finanziate dagli utenti. Non avevamo bisogno di altre risorse, tanto più pubbliche. Eppure le hanno ricevute. E non solo: il miglioramento dei servizi è ancora lontano dai target fissati. 

Ecco perché i giudici scrivono chiaramente che tale finanziamento Ue "era, in gran parte, non necessario". Ma chi ha deciso il modo di utilizzo di tali risorse? La SDA, ossia il consorzio privato al cui interno ci sono anche i soggetti di terra. In altre parole, "i suoi membri
sono essi stessi beneficiari del finanziamento". Controllori e controllati coincidono. Un palese conflitto di interessi. 

A completare il quadro negativo, dice la Corte, il fatto "che, per alcuni progetti, l’attuazione non è in linea con i tempi previsti dalla normativa". Tradotto: i ritardi degli aerei potrebbero aumentare in futuro. 

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