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Sabato, 27 Aprile 2024
L'analisi

"Nuovi Ogm" negli alimenti (senza che siano indicati in etichetta): cosa può cambiare

Svelata la bozza Ue del regolamento sulle piante modificate geneticamente con le cosiddette Ngt: saranno trattate come quelle convenzionali. E non sarà necessario indicarle in etichetta

Le piante dal Dna modificato tramite le Nuove tecniche del genoma (Ngt nell'acronimo in inglese) verranno trattate come equivalenti delle piante coltivate in maniera tradizionale. Nonostante le modifiche del Dna ottenute in laboratorio, non saranno necessarie valutazioni di rischio ulteriori né i produttori saranno tenuti ad indicare il loro utilizzo sulle etichette di prodotti comuni come pomodori, mele o zucchine. Sono questi alcuni dei punti cruciali del nuovo e atteso progetto di regolamento della Direzione generale Salute della Commissione europea, la cui bozza è stata rivelata dall'Ong Arc2020.

Si tratterebbe di una vera e propria deregolamentazione rispetto al regime restrittivo in vigore nell'Unione europea dai primi anni duemila per gli Organismi geneticamente modificati (Ogm). La norma, la cui presentazione ufficiale è attesa per i primi di luglio, andrà a regolamentare l'approvazione, la valutazione del rischio e l'etichettatura di un'intera gamma di questi "nuovi Ogm".

Ne emerge un approccio completamente nuovo da parte di Bruxelles, che nei confronti di semi e piante modificate geneticamente aveva avuto sinora un atteggiamento "guardingo" e orientato alla tutela del consumatore, volto anche a salvaguardare l'agricoltura europea e a tenerla distinta rispetto a pratiche estremamente diffuse in altri Paesi come gli Stati Uniti.

Pur trattandosi solo di una bozza, il documento trapelato molto probabilmente aderirà a quello che verrà ufficialmente presentato dall'esecutivo europeo nelle prossime settimane e che potrebbe stravolgere il quadro della produzione agroalimentare europea. Si tratta di un settore in cui la ricerca italiana, supportata dal governo guidato da Giorgia Meloni, è all'avanguardia e sta puntando con forza.

Definizioni

Il documento contiene in primo luogo alcune definizioni chiave che sintetizzano il concetto delle Nuove tecniche genomiche (Ngt). Queste vengono introdotte come termine generico per alcune tecnologie di ingegneria genetica che mirano ad alterare il Dna in modo più preciso rispetto ai metodi utilizzati in precedenza. Le Ngt, reputate una svolta radicale in ambito scientifico, indirizzano le modifiche in località predefinite del genoma. Il livello di precisione è di gran lunga più elevato rispetto alle mutazioni che potevano essere apportate in precedenza. "Le Ngt costituiscono un gruppo eterogeneo di tecniche, ciascuna delle quali può essere utilizzata in vari modi per ottenere risultati diversi" recita il documento.

"In molti casi, queste nuove tecniche possono portare a modifiche più mirate e precise rispetto alla riproduzione convenzionale o alle tecniche genomiche consolidate e possono produrre modifiche che non potrebbero essere ottenute in natura o con la riproduzione convenzionale", si precisa nel testo. La più importante di queste tecnologie è la CRISPR-Cas, che si differenzia dalle precedenti tecniche perché non inserisce materiale genetico esterno. Una "pianta Ngt" è una pianta geneticamente modificata ottenuta mediante mutagenesi, cisgenesi, intragenesi mirate o una loro combinazione, a condizione che la pianta Ngt non contenga materiale genetico proveniente dall'esterno rispetto al patrimonio genetico della pianta.

Parole chiave

Per comprendere la normativa bisogna analizzare le quattro nuove definizioni, relative al concetto di Ngt, che viene introdotto giuridicamente per la prima volta da questo regolamento nella legislazione europea. Nell'ambito di queste tecniche rientrano

1. la "mutagenesi mirata": tecniche di mutagenesi che determinano una o più modifiche della sequenza del Dna in posizioni precise nel genoma di un organismo;

2. "cisgenesi": tecniche di modificazione genetica che comportano l'inserimento, nel genoma di un organismo, di una copia esatta del materiale genetico già presente nel patrimonio genetico dei costitutori;

3. "intragenesi", si tratta di tecniche di modificazione genetica che comportano l'inserimento, nel genoma di un organismo, di una copia riorganizzata di materiale genetico composta da due o più sequenze di Dna già presenti nel patrimonio genetico dei costitutori;

4. "pool genetico dei riproduttori": è l'insieme delle informazioni genetiche disponibili in una specie e in altre specie tassonomiche con le quali può essere incrociato, anche utilizzando tecniche avanzate quali il salvataggio di embrioni, la poliploidia indotta e gli incroci a ponte.

Deregolamentazione

All'interno di questo ampio spettro di tecniche, il regolamento individua gli "Ngt di categoria 1" considerandoli equivalenti alle piante allevate in modo convenzionale. Questo significa che non richiederanno più una valutazione del rischio caso per caso, come era necessario per gli Ogm di prima generazione. Se venisse approvata la norma i produttori si limiterebbero a inviare una notifica alle autorità nazionali competenti, includendo peraltro la richiesta di trattare le informazioni inviate come riservate. Rispetto alla trasparenza nei confronti dei consumatori va notato che non sarà richiesta alcuna etichetta pubblica del prodotto come Ogm. Solamente il seme, venduto ai coltivatori, deve recare un'etichetta con la dicitura "nuova tecnica genomica categoria 1". Un registro pubblico elencherà tutte le piante accettate come rientranti in questa categoria. Non sarà richiesto alcun "identificatore univoco" dell'Ogm né vi sarà altro metodo per rintracciare il carattere inserito e il suo possibile incrocio.

Eccezioni

I criteri proposti per stabilire l'equivalenza delle piante frutto di Ngt con quelle convenzionali consentono fino a 20 diverse modificazioni genetiche per pianta purché si tratti di "piccole inserzioni". Tra le esenzioni a questa norma, non può rientrare nella categoria Ngt 1 una pianta la cui modifica abbia determinata la tolleranza agli erbicidi. In un'altra categoria di Ngt rientrano le piante frutto di inserzioni di Dna di livello superiore. Queste sarebbero soggette a una "valutazione del rischio leggera" che prevede quindi una previa analisi. In tal caso nell'ambito dell'etichettatura dei prodotti derivanti c'è la possibilità per i produttori di indicare le loro proprietà aggiuntive tramite qualsiasi linguaggio promozionale.

Contaminazione

In base al regolamento trapelato, Bruxelles lascerebbe ai singoli Stati membri il compito di definire le misure volte a prevenire la contaminazione di coltivazioni e trasformazioni non Ogm. Per gli agricoltori che non vogliano utilizzare queste piante modificate ci sarebbero quindi tutele diverse in base al Paese in cui si coltiva. Solo nell'agricoltura biologica permane il divieto di utilizzare qualsiasi Ogm, anche quelli inclusi nella categoria "equivalente". Un punto estremamente importante visto che, come vedremo, proprio a questo settore puntano le multinazionali delle sementi. Il progetto propone inoltre di delegare ai funzionari europei il potere di modificare le definizioni cruciali contenute negli allegati del regolamento e di adottare atti di esecuzione riguardanti le informazioni di notifica richieste come pure le valutazioni dei rischi senza dover passare né per il Parlamento europeo né per il Consiglio. Procedure più rapide quindi, ma meno condivise e meno democratiche.

Le critiche

Dopo la pubblicazione della bozza immediate sono arrivate le prime reazioni. Malcontento è stato espresso dalla stessa Arc2020, che sottolinea, rispetto ai concetti utilizzati nel regolamento, che "nessuno di questi termini è stato definito finora in modo chiaro". Mette inoltre in evidenza che "non esiste una grande quantità di esperienza o prove scientifiche che questi tipi di Ogm abbiano una comprovata esperienza di rischio ridotto o potenziali rischi ecologici o per la salute coinvolti". L'ong Corporate europe, che indaga le pressioni da parte delle lobby sulle decisioni assunte a Bruxelles, in un comunicato ricorda che secondo la Corte di giustizia europea le Ngt dovrebbero essere regolate al pari degli Ogm.

"Se questa proposta venisse approvata, significherebbe che questi Ogm non saranno più soggetti a una valutazione del rischio per la salute e l'ambiente, alla tracciabilità e all'etichettatura", ha dichiarato Nina Holland, ricercatrice sui temi dell'agroalimentare presso l'Osservatorio di Corporate europe, sostenendo che "ciò aumenterà i rischi per la biosicurezza e abolirà la libertà di scelta dei consumatori". L'altro punto su cui si sofferma la Holland riguarda la pressione che avrebbero esercitato in questa materia le multinazionali delle sementi e dei pesticidi. "Poiché le sementi Ngt saranno brevettate, ciò eroderà i diritti degli agricoltori e porterà a un'ulteriore monopolizzazione del mercato delle sementi, già altamente concentrato", ha dichiarato Holland, concludendo: "In realtà, si tratta di un regalo alle aziende di sementi biotech come Bayer, Corteva e Basf".

Industria sementiera agevolata

Contattata da Europa Today la Copa-Cogeca, l'ombrello di organizzazioni agricole a Bruxelles, ha comunicato che le reazioni rispetto alla bozza arriveranno solo in settimana, una volta che i loro esperti si saranno riuniti nel corso di un Praesidium meeting. Finora l'ente, che riunisce aziende e cooperative agricole europee, si è espressa a favore di un apposito regime per i "nuovi Ogm" premendo affinché la Commissione lasci maggiore libertà all'industria sementiera di commercializzare i semi derivati da queste tecniche e ai coltivatori di poterli sfruttare nei campi, credendo nella promessa di raccolti più produttivi, resistenti ai cambiamenti climatici e che necessitano un minor uso di pesticidi. Pronti a festeggiare i membri di Euroseeds, che riunisce l'industria sementiera europea (dai piccoli produttori alle multinazionali), che punta però ad un ulteriore obiettivo: una volta ottenuta l'equivalenza tra Ngt e piante convenzionali, i semi derivanti da nuovi Ogm potrebbero essere utilizzati anche nell'agricoltura biologica. Un'ipotesi finora esclusa da Bruxelles.

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