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Sabato, 27 Aprile 2024
Europa Today

Il Green Deal manda in burnout i funzionari Ue: "Scadenze ravvicinate portano all'esaurimento"

La testimonianza di un dipendente della Commissione europea: "Tanti colleghi hanno raggiunto il limite di sopportazione"

Dal Green Deal alla legge sul clima, dalla tassonomia al Fit for 55. I tanti provvedimenti Ue in materia di ambiente e riscaldamento climatico hanno scandito a ritmo serrato i primi due anni della legislatura europea iniziata dopo le elezioni di fine maggio 2019. Un carico di lavoro tecnico, oltre che politico, che finisce in gran parte sulle spalle dei funzionari dell’attuale Commissione europea, che si è insediata solo il primo dicembre 2019. Dopo un anno e mezzo di provvedimenti portati avanti nel difficile contesto pandemico, lo staff amministrativo di Palazzo Berlaymont dovranno presentare entro il 14 luglio il pacchetto Fit for 55, il piano che metterà in pratica la riduzione del 55% delle emissioni di CO2 che Bruxelles vuole raggiungere entro il 2030. Un carico di lavoro da far tremare le vene e i polsi a tanti funzionari. 

La testimonianza

“Le persone stanno resistendo, ma stanno raggiungendo il limite di sopportazione”, ha confidato alla testata Politico un funzionario Ue, che ha scelto di parlare coi giornalisti sotto anonimato. “Ho colleghi che sono andati in esaurimento”, ha aggiunto la fonte della Commissione con riferimento alle scadenze ravvicinate tra la presentazione dei diversi dossier. E nell’eurobolla, dove l’inglese è rimasta la lingua franca anche nel dopo Brexit, la sindrome da lavoro eccessivo prende il nome anglosassone di ‘burnout’, l’incubo di tanti funzionari. 

L'incubo del burnout 

Alcuni di loro sono comunque contenti di svolgere una mansione che “ha un senso” e che regala tante gratificazioni allo staff che ha più a cuore la salute del pianeta. Ma in tanti hanno alle spalle oltre un anno di lavoro a distanza, una condizione che spesso impedisce di tracciare una linea tra l’orario di ufficio e il tempo da trascorrere in famiglia o da dedicare a se stessi. I livello di stress dei dipendenti dell’istituzione Ue con più compiti ha certamente passato i livelli di guardia se è vero che “i dipendenti delle risorse umane sono preoccupati” e “vogliono fare qualcosa al riguardo, ma non sanno davvero cosa”, come ha spiegato il funzionario al giornale più noto dell’eurobolla. Un disagio evidente che, se non gestito con attenzione, rischia di avere ricadute anche sulla qualità della legislazione, oltre che sulla salute fisica e mentale di tanti impiegati della Commissione.

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