Il Corpo di Solidarietà europeo diventa adulto: 340 milioni per attivare 100 mila giovani entro il 2020
Conclusa la fase pilota, il Corpo diventa un programma Ue a tutti gli effetti. Previsti stage, periodi di volontariato e contratti in ambito sociale.
La fase pilota è appena finita ed ora si fa sul serio: il Corpo di solidarietà europeo diventerà un programma vero e proprio della Ue, al pari degli altri che, come l'Erasmus, aiutano la formazione dei giovani del vecchio continente. I 28 hanno infatti dato il loro via libera alla nascita di un quadro legale, accompagnato da risorse proprie, per questo progetto che prevede la partecipazione dei giovani comunitari tra i 18 ed i 30 anni. I criteri fissati dagli Stati membri, sulla falsariga della proposta della Commissione Ue, prevedono la partecipazione dei giovani con la cittadinanza comunitaria, dei Paesi candidati o destinatari delle politiche di vicinato Ue (est Europa, Caucaso e Nord Africa).
Stage, volontariato, contratti per giovani dai 18 ai 30 anni
Le attività proposte dovranno essere centrate sulla solidarietà, potranno dare sostegno a realtà pubbliche e private operative in vari settori come la lotta all'esclusione sociale o l'immigrazione, ma anche attivarsi in casi di sostegno alla risposta a disastri naturali, e potranno assumere la forma di stage, volontariato, occupazioni e progetti guidati da giovani. Il sistema sarà basato su programmi Ue esistenti, in particolare il Servizio civile europeo, mentre avrà un budget ad hoc.
340 milioni per arrivare a 100 mila giovani entro il 2020
La Commissione ha proposto 341,5 milioni di euro per il periodo 2018-2020, con l'obiettivo di raggiungere quota 100mila giovani coinvolti nel 2020. Alla fase pilota avevano partecipato 41 mila giovani. "La percezione che questa sia il parente povero dell'istruzione universitaria è un errore", al contrario, non solo "è alla pari" ma è anche "una scelta intelligente", ha sottolineato la commissaria Ue agli affari sociali Marianne Thyssen.