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Venerdì, 29 Marzo 2024
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“Glifosato anche nei gelati confezionati”, a Bruxelles i Verdi lanciano l'allarme

Gli ambientalisti denunciano che la sostanza è stata ritrovata nei prodotti confezionati dalla Ben Jerry's e distribuiti nei supermercati di Germania, Paesi Bassi, Francia e Regno Unito. La Commissione ha accettato una petizione che ha raccolto un milione di firme e che chiede di bandire il pesticida

Il glifosato è “ovunque”, anche nei gelati confezionati che finiscono nelle nostre tavole. Il gruppo dei Verdi al Parlamento europeo, insieme a alcuni scienziati e organizzazioni non-governative impegnate in campagne contro gli organismi geneticamente modificati e a favore delle culture biologiche, hanno denunciato la presenza di tracce di glifosato nei gelati Ben e Jerry's venduti in quattro paesi europei, anche se in quantità inferiori ai livelli di sicurezza per la salute umana.

I gelati Ben e Jerry's

La scoperta è stata fatta nei gelati confezionati prodotti dalla Ben e Jerry's, azienda del Vermont (Usa) che fa parte del gruppo Unilever, e venduti anche in quattro Paesi europei, (Germania, Paesi Bassi, Francia e Regno Unito) "Stiamo trovando il glifosato ovunque", ha denunciato il deputato europeo belga, Bart Staes: "Lo scorso anno avevamo trovato grandi quantità nelle birre tedesche e ora abbiamo le prove della sua presenza nei gelati Ben e Jerry's".
John Fagan, direttore dell'Health Research Institute Laboratories, che ha condotto i test sul gelato, ha spiegato che "13 barattoli su 14 avevano almeno un po' di glifosato o di un metabolita del glifosato. Per contro, abbiamo testato 4 campioni di gelato biologico: tre di essi erano completamente puliti, senza glifosato, mentre il quarto aveva una traccia del metabolita”.

Pat Thomas, dell'associazione britannica Beyond GM, ha ammesso che i livelli riscontrati sono inferiori alle soglie di sicurezza previste nell'Ue. Tuttavia Gilles Eric Séralini, professore di Biologia molecolare dell'Università di Caen, in Normandia, e già protagonista di un caso relativo ad uno studio sugli effetti del Roundup (il nome commerciale dell'erbicida prodotto dalla Monsanto), pubblicato, ritirato dalla rivista ma poi ripubblicato, ha sostenuto che può provocare problemi alla salute anche in concentrazioni inferiori a quelle riscontrate nei gelati.

"L'ultimo studio che abbiamo realizzato”, ha detto Séralini “è stato pubblicato da Nature nel gennaio 2017. A livelli dieci volte inferiori a quelli riscontrati in questi gelati, abbiamo riscontrato" sui ratti "diverse malattie al fegato" e altri disturbi come "le nefropatie e tumori mammari. Il primo studio, pubblicato nel 2012, è stato un obiettivo della Monsanto, come è stato rivelato dai Monsanto Papers". "Abbiamo condotto altri esperimenti, che abbiamo pubblicato su Nature nel gennaio 2017. L'azienda ci ha criticati, dicendo che i ratti non erano buoni e che non c'erano statistiche", ha continuato il docente.

La petizione Ue

E proprio ieri la Commissione europea ha accolto l’iniziativa dei cittadini europei (Ice) “Stop Glifosato” che ha raccolto oltre un milione di sottoscrizioni provenienti da 22 Stati membri. Entro i prossimi tre mesi, l’esecutivo comunitario inviterà gli organizzatori dell’iniziativa in una udienza pubblica al Parlamento europeo alla quale parteciperanno tutti gli stakeholder. L’obiettivo primario di “Stop Glifosato” è vietare l’uso della sostanza in tutti i pesticidi, e far sì che “siano fissati obiettivi di riduzione obbligatori per l’uso degli antiparassitari al livello dell’Ue, in vista di un futuro senza pesticidi.” Secondo quanto previsto dall’Art. 11 del Trattato dell’Unione, la Commissione potrà approvare le richieste, accettarle in parte o anche bocciarle tutte.

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