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Giovedì, 25 Aprile 2024
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"Altro che lotta all'abuso d'alcol, le norme Ue mettono a rischio il vino italiano"

La denuncia di Federalimentare e Coldiretti contro le misure proposte dal Consiglio Ue in materia di etichettatura, pubblicità, nonché le restrizioni al commercio tra gli Stati membri."No alla criminalizzazione del settore"

Bruxelles va avanti sulla proposta di inserire le etichette caloriche per le bevande alcoliche. Una misura che, nelle intenzioni, mira a contrastare l'abuso di alcol in Europa. Ma per la Coldiretti e Federalimentare, la bozza di testo uscita fuori dall'ultimo Consiglio Ue potrebbe essere un duro colpo per il vino made in Italy

"Queste norme - si legga in una nota - contengono severe misure in materia di etichettatura, pubblicità, nonché restrizioni al commercio delle stesse tra gli Stati Membri. Si tratta di misure inaccettabili poiché rischiano di penalizzare gravemente e in maniera ingiustificata il settore vinicolo italiano". Federalimentare e Coldiretti chiedono "un impegno deciso del Governo per tutelare da una nuova caccia alle streghe quella che è la punta di diamante della filiera agroalimentare made in Italy".
 
Mascherata dietro la ricerca di una soluzione a una emergenza sanitaria legata all’abuso di alcol soprattutto in alcune aree europee, si cela una presa di posizione iniqua e punitiva che si perpetra attraverso misure che non tengono conto delle specificità di consumo delle bevande alcoliche diverse da paese a paese e che non apportano nulla in termini di educazione alimentare”, dice Luigi Scordamaglia, presidente di Federalimentare e prosegue: “Chiediamo che l’Unione europea riconosca la differenza fra un consumo equilibrato di bevande alcoliche come parte integrante di uno stile di vita corretto e della dieta mediterranea elogiata in tutto il mondo come modello, e l’abuso di alcol, emergenza solo di alcuni Paesi”.

“Non possiamo accettare che l’incapacità di gestire in alcuni Paesi europei un’emergenza legata a modelli di consumo che sono lontanissimi da quelli legati al settore del vino - dice Roberto Moncalvo, presidente di Coldiretti - si traduca in una ingiusta criminalizzazione per un settore che in questi anni è diventato l’emblema di uno stile di vita "lento", attento all’equilibrio psico-fisico che aiuta a stare bene con se stessi, da contrapporre proprio all’assunzione sregolata di alcol”.
 
 

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