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Giovedì, 18 Aprile 2024
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La battaglia per imporre la bandiera veneta negli uffici pubblici arriva a Bruxelles

Interrogazione della Lega alla Commissione contro l'intervento del governo che ha impugnato la legge regionale che voleva il vessillo del Leone di San Marco insieme a quello dell'Ue e al Tricolore

La battaglia per obbligare gli uffici pubblici del Veneto ad esporre la bandiera con il Leone di San Marco, accanto al Tricolore e al vessillo Ue, arriva fino alla Commissione europea. Il consiglio dei ministri il 23 settembre scorso ha deciso di impugnare davanti alla Consulta la legge regionale, approvata il 29 agosto, che rendeva obbligatoria l'esposizione della bandiera veneta in tutti gli uffici statali (prefetture, tribunali, caserme, questure, scuole, ospedali), minacciando sanzioni che possono andare dai cento ai mille euro. Ma per i leghisti Mario Borghezio e Mara Bizzotto “ l'intervento del governo italiano, specie alla luce della recente situazione in Catalogna, costituisca un nuovo allarmante episodio dei tentativi centralisti degli Stati appartenenti all’Ue di non rispettare né un principio fondante della democrazia, quale è il diritto all'autodeterminazione dei popoli, né la doverosa osservanza dell'identità storica ed etnoculturale delle minoranze linguistiche e delle "piccole patrie", di cui quella veneta è una delle più rilevanti in Europa”.

Con queste motivazioni hanno scritto un'interrogazione alla Commissione europea chiedendo il suo intervento. Per i due leghisti quello di San Marco “non è un simbolo con connotazioni politiche, ma un vessillo (da sempre adottato dalla Regione Veneto) che appartiene alla storia millenaria della Serenissima Repubblica”, e per questo può essere esposto negli uffici pubblici senza violare la loro neutralità.  

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