Vacanze col proprio amico a 4 zampe? Ecco le regole Ue per viaggiare con cani e gatti
Se non si rispettano le norme gli animali possono essere bloccati in aeroporto, rimpatriati o addirittura in casi estremi abbattuti
Attenzione a quando si va in vacanza col proprio animale da compagnia. Circolare nell’Ue con l’amico a quattro zampe è possibile, ma solo a determinate condizioni. È bene sapere quali sono, per evitare di incorrere in spiacevoli sorprese, perché se cani o gatti non sono in regola possono essere fermati in aeroporto, rimpatriati e addirittura, in certi casi, abbattuti.
Le regole europee in materia sono chiare, e sono state riviste nel 2013 con il regolamento sul movimento degli animali da compagnia a fini non commerciali. A ogni cittadino dell’Ue non è consentito di portare con sé più di cinque esemplari tra cani, gatti e furetti. Indipendentemente da chi accompagna il padrone, ogni esemplare deve avere il proprio passaporto animale, con indicate tutte le caratteristiche (nome, specie, razza, sesso, colore, data di nascita dichiarata dal proprietario e qualsiasi tratto o caratteristica visibile o distintiva dell’animale da compagnia). Nel caso dei cani è indispensabile anche il chip identificativo. Inoltre ogni animale deve essere in regola con le vaccinazioni, specie quelle anti-rabbica. Speciali deroghe possono essere concesse per gli animali di età compresa tra le 12 e le 16 settimane vaccinati ma non ancora immuni, ma ad ogni modo attenzione a essere in regola.
Se gli animali non rispondono alle disposizioni comunitarie, si rischia seriamente di dover rinunciare a viaggi e vacanze, in quanto le autorità dello Stato membro di destinazione potrebbero disporre l’isolamento dell’animale o il suo rimpatrio. Quando nessuna di queste due misure risulta praticabile, a termini di regolamento europeo l’autorità competente può disporre “in ultima istanza, di sopprimere l’animale da compagnia in conformità delle norme nazionali”.