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Sabato, 20 Aprile 2024
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Redazione

Metti in circolo la tua economia

Parliamo sempre di più di economia circolare, ma esattamente cos'è? Una gestione migliore dello smaltimento dei rifiuti? Anche, ma non solo: è la consapevolezza che le risorse su questo pianeta sono limitate. Che se ognuno comprasse uno smartphone all'anno, le prossime generazioni non avrebbero materia prima per costruire batterie. Una filosofia legata al cambiamento climatico e altre politiche di sviluppo sostenibile, inclusa la responsabilità sociale d'impresa. Non è nulla di nuovo: il distretto tessile dal pratese ha storicamente adottato, e recentemente adattato, strategie di reimpiego di acque reflue recuperate nell'industria. L'economia circolare è un'opportunità di proporre soluzioni politiche a 360 gradi e costruire comunità più forti legate da una nuova idea di cittadinanza.

Se n'è parlato a un evento organizzato da Più Europa Bruxelles, "In Europa", sul tema 'sostenibilità e sviluppo', alla presenza di Federica Sabbati, coordinatrice del gruppo locale del partito, e Marco Cappato, fondatore di Science for Democracy. 

L’evento moderato da Vincenzo Zappino è stato di un buon tempismo: il giorno stesso la Commissione europea ha pubblicato una relazione sull'attuazione del piano d'azione per l'economia circolare adottato nel dicembre 2015. E due giorni dopo, a Bruxelles, si è tenuta la conferenza annuale delle parti interessate dell'economia circolare. Il piano UE – che include tra i suoi pilastri una strategia per la plastica; innovazione e investimenti; e trasformare i rifiuti in risorse – consentirà all’Europa di crescere economicamente riducendo al minimo la pressione sulle risorse naturali e di acqua dolce e sugli ecosistemi.
 
Intervenendo all'evento, Francesco Lembo (Direttore di progetto di ACR+) ha fatto due esempi positivi di applicazione dei principi della circolarità: un appalto pubblico per le pensiline degli autobus in Inghilterra dove ogni fase della progettazione è stata concepita con attenzione mirata alla sostenibilità; e un decalogo di regole che si sono date alcune mense in Sardegna per mangiare bene e locale, riducendo l'impatto sull'ambiente. Lembo non ha lesinato rilievi tecnici sull’approccio delle istituzioni europee, pur riconoscendo che gli stati membri per conto loro non sarebbero riusciti a ottenere un risultato così buono. Alla politica il compito di utilizzare sia il bastone che la carota. La tassazione dei rifiuti deve gravare maggiormente su chi ne produce di più, ma senza pesare eccessivamente sulle persone a basso reddito. Lembo preferisce non associare l'economia circolare alla decrescita felice: crescere si può e in maniera più sensata se si osservano i necessari accorgimenti.

Una registrazione dell'evento è disponibile a questo link.

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