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Giovedì, 25 Aprile 2024
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Vaccino accessibile a tutti, Ue lancia raccolta fondi da 7,5 miliardi

L'iniziativa di Bruxelles ha visto finora le adesioni di diversi Paesi, tra cui Giappone e Arabia Saudita. Mancano all'appello Cina e Usa

L'obiettivo finale è garantire un vaccino accessibile a tutta la popolazione mondiale. Per farlo, il primo target da raggiungere è la raccolta, attraverso fondi pubblici e donazioni private, di 7,5 miliardi di euro. E' con queste premesse che il 4 maggio alle 15 partirà la "World against Covid-19", la maratona di raccolta fondi  per un piano di cooperazione globale per la ricerca di un vaccino contro la pandemia da coronavirus. L'iniziativa è stata ideata dalla Commissione europea e vede le adesioni di Italia, Francia, Germania, Norvegia, Regno Unito, Canada, Giappone, Arabia Saudita (presidenza G20) e Consiglio europeo. All'appello mancano Stati Uniti e Cina. E non sono assenze di poco. 

"Siamo decisi a collaborare con tutti coloro che condividono il nostro impegno a favore della cooperazione internazionale. Siamo pronti a guidare e a sostenere la risposta globale", si legge nel documento di lancio dell'iniziativa a firma dei capi di Stato e di governo dei Paesi europei aderenti, tra cui Giuseppe Conte, e della presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen. "Il nostro obiettivo è semplice - si legge ancora - il 4 maggio, in occasione di una conferenza dei donatori online, puntiamo a raccogliere una somma iniziale di 7,5 miliardi di euro (8 miliardi di dollari) per sopperire alla carenza globale di finanziamenti che emerge dalle stime del Global preparedness monitoring board (GPMB) e di altri". 

Ricordando che "l'impegno dei leader del G20 a fornire una risposta coordinata al virus su larga scala", i leader europei sottolineano che "tutti noi metteremo i nostri impegni sul tavolo e siamo lieti che i nostri partner di tutto il mondo faranno altrettanto". "I fondi che raccoglieremo avvieranno una cooperazione globale senza precedenti che coinvolgerà scienziati e autorità di normazione, industria e governi, organizzazioni internazionali, fondazioni e operatori sanitari. Sosteniamo l'Organizzazione mondiale della sanità - hanno ribadito -e siamo lieti di unire le forze con organizzazioni esperte come la fondazione Bill e Melinda Gates e il Wellcome Trust".

"Se riusciamo a sviluppare un vaccino prodotto dal mondo per il mondo, questo vaccino sarà un bene pubblico globale unico del 21esimo secolo. Insieme ai nostri partner, ci impegniamo a renderlo disponibile e accessibile a tutti - scrivono ancora - È questo il dovere della nostra generazione e sappiamo di potercela fare. Tecnologie sanitarie di elevata qualità e a basso costo non sono un sogno ad occhi aperti. Negli ultimi vent'anni abbiamo visto come i partenariati pubblico-privato siano riusciti a mettere a disposizione dei più poveri in tutto il mondo numerosi vaccini salvavita".

"Sappiamo che la corsa sarà lunga - avvisano i leader - A partire da oggi facciamo uno sprint verso il primo obiettivo, ma ci prepariamo a una maratona. L'obiettivo iniziale coprirà solo le prime necessitò: la produzione e la distribuzione di medicinali su scala globale richiederanno risorse ben al di sopra di questo obiettivo. Insieme - concludono -dobbiamo garantire che le risorse continuino a essere mobilitate e che si continuino a compiere progressi per ottenere un accesso universale ai vaccini, alle terapie e ai test". 

Finora, per vaccini e terapie, l'Ue ha mobilitato circa 380 milioni di euro. A oggi, ricorda la Commissione Ue, ci sono oltre 70 vaccini a cui stanno lavorando ricercatori di tutto il mondo e 3 sono già nella fase dei test. Tra questi, c'è il vaccino dello Jenner Institute della Oxford University con la partnership dell'azienda italiana Advent-Irbm di Pomezia e della multinazionale farmaceutica AstraZeneca. Un primo stock potrebbe essere disponibile già a dicembre: "Vogliamo essere pronti con 100 milioni di dosi entro la fine dell'anno e poi ampliare", ha annunciato il chief executive della multinazionale, Pascal Soriot. Per la durata della pandemia si prevede di adottare un modello 'no for profit', senza margini di profitto.

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