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Giovedì, 28 Marzo 2024
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“Un secondo referendum sulla Brexit”. La proposta dell'euroscettico Farage

Finora, a chiedere di tornare alle urne erano stati i britannici contrari ad abbandonare l'Ue. Stavolta, a promuovere l'iniziativa è uno degli esponenti di spicco del fronte del Leave, nonché alleato di Grillo a Bruxelles: “Cosi' metteremo a tacere chi ha dubbi sull'uscita”. E gli avversari approvano: “Ha creato il caos, vinceremo noi” 

Un secondo referendum sulla Brexit. L'idea non è nuova, l'hanno proposta in tanti, dentro e fuori il Regno Unito, visto anche il margine minimo tra i contrari e i favorevoli all'uscita dall'Unione europea in occasione del voto del 23 giugno 2016. Quello che è nuovo è il fatto che a chiederlo stavolta non è chi, con un ritorno alle urne, spera di bloccare la Brexit, ma uno dei principali promotori del referendum (e dell'abbandono dell'Ue), ossia il leader dell'Ukip, Nigel Farage

Farage: basta lagne pro-Ue

Il re degli euroscettici di Sua Maestà, nonché eurodeputato e alleato del Movimento 5 Stelle a Bruxelles, nel corso di un intervento sull'emittente Channel 5, ha ammesso di stare valutando l'idea di “un secondo referendum sulla nostra appartenenza alla Ue”. Secondo Farage, il problema non riguarda tanto le difficoltà dei negoziati con Bruxelles o le incertezze del post-Brexit, soprattutto se dovesse saltare l'accordo sui futuri rapporti con l'Ue, ma le “lagne” di quei politici (laburisti, ma anche conservatori) che non hanno accettato il risultato del precedente voto. “Quello che è certo”, ha detto Farage, è che questi politici “non si rassegneranno mai. Andranno avanti a lamentarsi e a frignare per tutta la durata di questo processo". Quindi, un secondo referendum potrebbe essere, secondo l'eurodeputato dell'Ukip, lo strumento per metterli a tacere "per generazioni", perché questa volta "le percentuali (per la Brexit, ndr) sarebbero molto più grandi". 

I No-Brexit con Farage

La sua proposta, paradossalmente, ha ricevuto il plauso degli attivisti anti-Brexit. Mark Malloch Brown, europeista che guida della campagna Best for Britain, ha affermato che un altro referendum è "qualcosa di cui il paese ha bisogno". "Ogni giorno vediamo il disastro della Brexit come vediamo il suo impatto sulla nostra economia, i posti di lavoro, le comunità e la nostra società", ha detto. "Con questi commenti, Nigel Farage sta rinnegando il caos che il tentativo di lasciare l'Ue ha prodotto su questo paese. Lui e i suoi alleati non hanno idea di cosa sarebbe venuto dopo. " 

Per il liberaldemocratico Tom Brake, "Farage non dovrebbe essere così sicuro di vincere, le persone sono ora molto più consapevoli dei costi della Brexit e delle bugie di chi ha condotto la campagna per il Leace, ha detto. Farage e gli altri avano promesso “350 milioni di sterline in più per il servizio sanitario nazionale” con l'uscita dall'Ue, ma invece oggi “gli standard di vita sono in caduta libera e il servizio sanitario è in crisi. Che cosa scriverà il prossimo bus della campagna elettorale” di Farage, si chiede ironico Brake: “Non finanziamo il nostro sistema sanitario, ma paghiamo 39 miliardi di sterline per la Brexit?". 

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