rotate-mobile
Giovedì, 28 Marzo 2024
Attualità

Turchia, Corte conti Ue: 9 miliardi spesi finora sono serviti a poco. Ma Bruxelles ne stanzia altri 3 per fermare i migranti 

Secondo i giudici contabili europei, il programma di assistenza finanziaria ad Ankara "ha avuto solo un effetto limitato" sullo sviluppo democratico del paese. La Commissione conferma comunque la seconda tranche di finanziamenti per la cooperazione in tema di immigrazione. Critici Lega e M5s

Non sono serviti allo scopo, ossia promuovere la democrazia nel paese. Anzi, i passi fatti sono andati in direzione opposta. Perché a fronte dei 9 miliardi stanziati finora da Bruxelles nel quadro del programma di assistenza per la pre-adesione della Turchia all'Ue, la situazione dello stato di diritto e del rispetto delle libertà fondamentali nel paese è andata via via a peggiorare. E' quanto scrive la Corte dei Conti europea in un rapporto pubblicato oggi sui fondi assegnati ad Ankara a partire dal 2007. 

Altri 3 miliardi per i migranti

Un rapporto che arriva proprio nel giorno in cui, su un altro capitolo di bilancio, la Commissione Ue stanzia altri 3 miliardi per la Turchia, stavolta per l'accordo sottoscritto nel 2016 tra Bruxelles e Ankara per fermare i migranti e i rifugiati della rotta dei Balcani occidentali.

Questi soldi, dice la Commissione Ue, “stanno continuando a produrre risultati, con gli arrivi irregolari che restano sotto al 97 per cento rispetto al periodo precedente all'accordo". Le nuove risorse proverranno in parte dal bilancio dell'Ue (un miliardo di euro), in parte dagli Stati membri (2 miliardi di euro).  

Il paradosso della pre-adesione

Resta pero' il paradosso del programma volto ad “avvicinare” la Turchia all'Ue. Secondo la Corte dei Conti europea, questi aiuti non hanno condotto Ankara sulla via della democrazia, "dove da tempo si attendono riforme cruciali". L'analisi si è concentrata sui 3,8 miliardi di euro forniti da Bruxelles nei settori dello stato di diritto, della governance e delle risorse umane. A fare acqua, si legge nel rapporto, è in particolare la "sostenibilità dei progetti" che, con "l'aggravarsi della situazione" sui diritti umani nel paese e "la regressione nelle riforme", oggi sono a rischio.
 
La Commissione "ha fatto raramente ricorso a condizioni" o "a misure correttive in caso di mancato rispetto delle condizioni dei progetti", denuncia la Corte, notando inoltre che "la possibilità di sospendere i finanziamenti in caso di mancato rispetto dei principi della democrazia e dello stato di diritto non era esplicitamente menzionata nei regolamenti".

Polemici M5s e Lega

La decisione della Commissione di stanziare la seconda tranche di fondi per la cooperazione sull'immigrazione (a cui l'Italia partecipa con 225 milioni) è stata criticata da M5s e Lega. “Mentre Erdogan bombarda e accerchia Afrin nel nord della Siria, violando il diritto internazionale, la Commissione europea sblocca la seconda tranche da 3 miliardi di aiuti alla Turchia. L’ipocrita politica europea del doppio forno non produce frutti diplomatici. L’attuale governo turco continua a calpestare impunemente i diritti umani, dentro e fuori il proprio Paese. Siamo molto preoccupati”, dice l’europarlamentare 5 stelle Fabio Massimo Castaldo. “Una follia fondi pre-adesione alla Turchia”, gli fa eco il leader del Carroccio Matteo Salvini.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Turchia, Corte conti Ue: 9 miliardi spesi finora sono serviti a poco. Ma Bruxelles ne stanzia altri 3 per fermare i migranti 

Today è in caricamento