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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Tajani “ridimensiona” Gentiloni: “Italia deve contare di più in Europa”

Il presidente del Parlamento Ue dà giudizi non proprio entusiasti sulle mosse del governo uscente, soprattutto in tema di immigrazione: sulla Libia ci si è mossi “in ritardo”. E la missione in Niger “potrebbe non bastare”

Assicura che non ha mire su Palazzo Chigi, almeno per il momento, ma non manca di dare “indicazioni” al prossimo governo. Soprattutto, lancia un messaggio chiaro: “L'Italia deve contare di più in Europa”. Lo ha detto Antonio Tajani, presidente del Parlamento europeo, nel corso di una intervista al Mattino.

Nei mesi scorsi, Tajani, uno degli esponenti di spicco di Forza Italia, era stato inserito tra i papabili candidati alla presidenza del Consiglio in caso di una vittoria del centrodestra alle elezioni politiche di marzo. Ma proprio a Bruxelles era arrivato lo stop di Silvio Berlusconi: “Tajani   non ha sbagliato un colpo al Parlamento europeo e deve continuare a fare il suo lavoro. Per il candidato premier si lavora ad altri protagonisti”. Parole confermata da Tajani al Mattino: "Non mi candido per il Parlamento italiano. Sto bene nel mio ruolo attuale. Arriverò fino al termine della legislatura europea. Ringrazio Silvio Berlusconi per la stima che manifesta nei miei confronti, ma resto sempre convinto a continuare nel mio impegno in Europa".

Chiarito il punto, il presidente del Parlamento Ue lancia il suo monito per il futuro: “In Europa il nostro paese deve farsi valere, siamo tra i maggiori contribuenti del bilancio" e per questo dobbiamo puntare "i piedi con Francia e Germania su immigrazione e lavoro". Per Tajani il prossimo governo "dovrà considerare traguardo prioritario ottenere un ruolo finalmente da protagonista in Europa". Un obiettivo “che si raggiunge con il prestigio e l'autorevolezza del governo, ma anche con il peso economico che ci deriva anche dall'essere tra i maggiori contribuenti del bilancio europeo". 

Tajani non manca di lanciare qualche stoccata a Gentiloni, suo ex compagno di scuola al liceo Tasso di Roma, soprattutto per quanto riguarda l'immigrazione. Sulla questione Libia “il governo Gentiloni ha fatto qualcosa, imitando quello che già aveva fatto il governo Berlusconi con gli interlocutori libici di allora. Forse, su questa iniziativa, il governo italiano si è mosso con ritardo". Neppure la missione in Niger, annunciata fa Gentiloni nei giorni scorsi e considerata strategica per ridurre i flussi di migranti verso la Libia e di conseguenza verso l'Italia, convince Tajani: “E' un primo passo, forse", ha osservato, ma “c'è bisogno di una strategia europea unitaria nei confronti dei Paesi dell'Africa nell'area Sahel da cui partono i flussi migratori. Occorre un piano Marshall europeo a favore di quei paesi”.

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