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Sabato, 27 Aprile 2024
Il rapporto

La strage sulle strade di campagna: 1.531 vittime in un anno

Nelle zone rurali italiane la popolazione è in netto calo, ma aumentano i morti in incidenti stradali. Etsc: "Servono interventi urgenti per migliorare la sicurezza"

In Italia aumentano le vittime sulle strade delle zone rurali: nel 2022 i morti sono stati 1.531, contro i 1.365 dell'anno precedente. Si tratta di quasi la metà delle vittime stradali registrate nel Paese. Un dato preoccupante, se si considera che in queste aree, dove lo spopolamento avanza di anno in anno, i residenti sono appena il 16% dell'intera popolazione nazionale. È quanto emerge da un rapporto del Consiglio europeo per la sicurezza dei trasporti (Etsc).

Il problema non riguarda solo l'Italia. Stando a rapporto dell'Etsc, nel 2022 in tutta l'Ue gli incidenti stradali avvenuti nelle zone rurali hanno provocato oltre 10mila vittime. "Le strade rurali possono essere più pericolose rispetto ad altri tipi di strade - si legge in una nota - Spesso sono prive di barriere centrali e laterali e consentono grandi differenze di velocità e peso tra i veicoli che li utilizzano, dai camion ai ciclisti vulnerabili e ai pedoni. Sono comuni gli incidenti con un solo veicolo, in cui un guidatore affaticato valuta male una svolta e finisce fuori strada. Gli scontri frontali si verificano frequentemente e sono spesso letali". Da qui l'appello ai governi Ue ad agire per migliorare la sicurezza di queste strade.

Il rapporto contiene molti esempi di interventi straordinari che stanno salvando vite umane in tutta Europa. Francia, Spagna e la regione belga delle Fiandre hanno ridotto i limiti di velocità su tutta la rete stradale rurale. La Svezia ha investito molto nelle cosiddette strade "2+1", che introducono una barriera centrale e una progettazione attenta alla sicurezza. In Scozia, gli esperimenti con segnaletica stradale speciale per i motociclisti per guidarli nelle curve strette hanno ottenuto risultati impressionanti. Nella regione polacca della Pomerania occidentale sono stati costruiti in cinque anni 800 chilometri di piste ciclabili rurali di alta qualità. 

L'Etsc propone una serie di misure da attuare per ridurre le vittime sulle strade rurali: dall'installazione di barriere laterali e centrali alla costruzione di percorsi separati per ciclisti e marciapiedi per i pedoni. "Circa la metà dei decessi di ciclisti si verificano su strade rurali", segnala il rapporto. "Le e-bike stanno aumentando il tasso di utilizzo della bicicletta nelle zone rurali, spesso tra i ciclisti più anziani, un fattore di cui le autorità locali e nazionali dovrebbero tenere conto quando pianificano gli investimenti", si legge ancora.     

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