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Sabato, 27 Aprile 2024
Bufera

L'alleato (bulgaro) di Meloni che fa il gesto fascista al deputato italiano: "Stavo solo salutando"

Al Parlamento Ue Angel Dzhambazki, esponente del gruppo conservatore, ha litigato con Gozi. Poi si è giustificato: "Un malinteso, avevo solo alzato la mano"

Ha creato un putiferio al Parlamento europeo, Angel Dzhambazki, deputato del Movimento nazionale bulgarlo. Il politico di estrema destra ha litigato ieri in Aula con l'italiano Sandro Gozi e ha lasciato l'emiciclo facendo il saluto romano. Gli altri parlamentari, dei diversi schieramenti politici, hanno reagito con sdegno al suo gesto dichiarandolo "inaccettabile". La presidente Roberta Metsola si è detta pronta a sanzionarlo. Ma lui si giustifica dicendo che si tratta solo di un malinteso.

Cosa è successo

L'episodio è avvenuto durante il dibattito alla Plenaria di Strasburgo sullo stato di diritto di mercoledì sera. Poche ore prima, la Corte di giustizia dell'Ue aveva pubblicato la sentenza con cui aveva respinto il ricorso di Polonia e Ungheria contro il meccanismo, proposto dallo stesso Parlamento europeo, volto a tagliare i fondi Ue a chi viola gli standard su giustizia e libertà civili dell'Ue. In quel momento a presiedere la discussione c'era la vicepresidente Pina Picierno del Pd.

Durante il suo tempo di parola Dzhambazki, membro al gruppo ocnservatore Ecr, lo stesso in cui siedono i deputati di fratelli d'Italia di Giorgia Meloni e che è guidato dal PiS, il partito al governo in Polonia, ha prima insultato Gozi, che siede nei banchi deli liberali di Renew, per le sue parole sulla situazione a Varsavia e Budapest, e poi, brandendo il testo della sentenza della Corte, ha detto che essa non ha "nulla a che fare con la legge e lo stato di diritto", ma piuttosto con "l'odio per gli Stati nazionali". Il deputato ha concluso l'intervento inneggiando ai leader ungheresi e polacchi Orban Kaczynski, e alla "Europa delle nazioni”. Subito dopo, ha abbandonato l’Aula e mentre saliva le scale si è voltato e ha fatto il saluto nazifascista rivolgendosi alla vicepresidente, che però in quel momento sembrava non aver notato il gesto, che è stato invece ben ripreso dalle telecamere dell'Emiciclo. 

Un "malinteso"?

“L'Europarlamento è monumento vivo della democrazia contro la barbarie del nazifascismo", ha twittato in seguito Picierno nel condannare il gesto. Il presidente dei popolari Manfred Weber ha detto che l'uso di un "saluto hitleriano" è il "contrario di ciò che il Parlamento europeo rappresenta". Ma Dzhambazki nega tutte le accuse. In una e-mail ai suoi colleghi deputati intitolata "piccolo malinteso", li ha accusati di "calunnia e diffamazione", sostenendo che il suo fosse un semplice saluto, riporta Politico.

Nella lettera racconta: "Ero nell'emiciclo e stavo finendo il mio discorso durante il quale ho detto qualcosa con cui molti di voi non sono d'accordo, provocandovi. Mentre stavo lasciando l'emiciclo volevo scusarmi per il dopo salutando umilmente". Ma non tutti hanno creduto alle sue scuse. "Un saluto fascista nel Parlamento europeo è inaccettabile per me, qui e ovunque", ha detto Metzola. "Noi siamo per il contrario. Siamo la casa della democrazia. Quel gesto fa parte della parte più oscura della storia. Inaccettabile", ha detto la presidente.

A stigmatizzare il suo gesto è stato anch eil suo stesso gruppo. “L'Ecr resta unito nella lotta contro tutte le forme di estremismo e ideologie totalitarie”, e “condanna fermamente i regimi totalitari e autoritari, la glorificazione del nazismo e del comunismo e l'esibizione di tali simboli e gesti”, scrivono in una nota i due presidenti, Ryszard Legutko e l'italiano Raffaele Fitto. I due affermano di prendere “molto seriamente” le accuse contro Dzhambazki e promettono un'indagine interna in attesa del pronunciamento del Parlamento europeo.

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