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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Russia Today lancia le trasmissioni in Francia. E scoppia la paura per possibili influenze elettorali

Attiva dal 18 dicembre, sulla catena in francese finanziata dal Cremlino pende la spada di Damocle della legge "anti-destabilizzazione" promessa da Macron e la marcatura stretta dal Comitato di vigilanza. "Ci ispiriamo alla CNN", ribatte la direttrice del canale informativo

I comunisti mangiavano i bambini, ora che non ci sono più, o quasi, la paura viene comunque dalla Russia e pure via televisione. RT, Russia Today, il canale finanziato dal Cremlino che già trasmette in russo, inglese, arabo e spagnolo ha lanciato la sua versione in francese e subito si è mobilitata la politica e la cultura d'oltralpe. Macron ha promesso una legge per aumentare i controlli su "qualsiasi tentativo di destabilizzazione da parte di servizi di televisione controllati o influenzati da Stati stranieri" mentre un gruppo di intellettuali esperti di Russia ha pubblicato su le Monde una lettera aperta indirizzata a Olivier Schrameck, presidente del CSA, il Consiglio Superiore dei servizi Audiovisi, chiedendo di "sospendere la licenza di diffusione di Russia Today sul territorio francese". I firmatari parlano di "guerra ibrida" lanciata da Mosca e della necessità di preservare la "pace civile". 

Palinsesto non convenzionale

Il giorno del battesimo in francese, il 18 dicembre scorso, RT ha messo in onda un'intervista a Nicolas Dupont-Aignan, politico nazionalista, pro-russo e alleato di Marine Le Pen alle ultime presidenziali e un'altra a Oliver Stone, regista del documentario fiume su Vladímir Putin, oltre a quello su Castro, e un reportage sui successi diplomatici e militari russi in Siria. 

Dal 18 dicembre la televisione è anche sotto la lente di vigilanza delle autorità francesi, marcata stretta per i suoi contenuti per il timore, ormai diventato una vera e propria fobia in Europa, di campagne di manipolazione dei processi elettorali orchestrate da Mosca. 

"Ci ispiriamo alla CNN", assicura la direttrice

"La nostra è una televisione che si ispira alla CNN", ribatte la direttrice dei TG Xenia Fedorova, "e si concentra su storie che i media mainstream non affrontano", in sostanza non "facciamo fake news" ma "diamo un taglio informativo differente". Quanto alla legge promessa da Macron, in attesa di conoscerne il contenuto esatto, Fedorova anticipa che "potrebbe rappresentare il principio della censura e della soppressione della libertà di espressione".

A vigilare su Russia Today non ci sarà solo il governo ed il CSA ma anche un comitato etico interno che però ha subito perso il suo membro più illustre, il membro dell'Accademie nonché grande esperta di Russia Hélène Carrère d'Encausse, che ha dato forfait.

Le paure di Macron

Il 29 maggio scorso, al termine dell'incontro bilaterale con Putin a Parigi, Macron ha affermato che "Russia Today e Sputnik (un altro media russo, ndr) sono stati organi di informazione che hanno influito sulle elezioni presidenziali francesi, producendo, in varie occasioni, fake-news sulla mia persona". La nuova legge, ha anticipato il Presidente transalpino nel suo discorso di fine anno, rafforzerà i poteri del Comitato di vigilanza permettendogli di sospendere o annullare la licenza ai media "in caso di azioni che possano intaccare il risultato dello scrutinio, sia in periodo pre-elettorale che elettorale".  

Trump, Brexit, Catalogna, una piccola catena che fa molta paura

Con i mezzi di una piccola catena di informazione, 20 milioni di euro e 150 dipendenti, Russia Today cristallizza le paure dell'Occidente verso le manovre di Putin, sulla scia delle accuse di intromissione sui processi elettorali che hanno portato Trump alla Casa Bianca, la Gran Bretagna fuori dalla Ue e la Catalogna a chiedere il divorzio a Madrid. Poi magari, un giorno, i paesi occidentali faranno il mea culpa sulle loro intromissioni nei processi elettorali di altri Stati, a volte anche Occidentali e a volte anche con le armi, ma questo è un altro discorso.

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