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Sabato, 20 Aprile 2024
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L'Ue offre 10 milioni ai migranti in Grecia per tornarsene a casa

Bruxelles, in accordo con Atene, è pronta a stanziare un assegno di 2mila euro per ogni persona che accetterà il cosiddetto rimpatrio volontario. L'obiettivo è arrivare almeno a 5mila

Un assegno da 2mila euro per ogni migrante che accetterà di venire rimpatriato. E' quanto ha deciso di stanziare l'Unione europea per far fronte alla situazione di sovraffollamento che da tempo si registra nei centri d'accoglienza delle isole greche del mar Egeo. Una situazione critica che sta peggiorando da quando la Turchia ha aperto le sue frontiere spingendo migliaia di nuovi potenziali richiedenti asilo verso il Paese ellenico. 

L'annuncio è arrivato dalla commissaria europea agli Affari interni, Ylva Johansson. Secondo quanto spiegato, il programma durerà un mese e sara' finanziato dall'Ue al fine di decongestionare la situazione nelle isole. A ogni migrante che accetterà il cosiddetto rimpatrio volontario verrà garantita una somma di 2mila euro. L'obiettivo è riportare nei rispettivi Paesi d'origine almeno 5mila migranti, quota che se raggiunta porterà a un esborso dei fondi Ue pari a circa 10 milioni di euro. I rimpatri saranno gestiti dall'agenzia europea di frontiera, Frontex, e dall'Organizzazione internazionale per le migrazioni (Oim), che già oggi destina 370 euro a chi decide di farsi rispedire in patria. In totale dunque l'assegno per persona sarà di 2.370 euro.  

Al contempo, la Grecia ha annunciato che 10mila richiedenti asilo verranno spostati dalle isole ai centri delle regioni continentali del Paese. Mentre la Germania sta proseguendo il suo programma di coinvolgimento di altri Paesi Ue per l'accoglienza di 1.500 minori non accompagnati. Un numero inferiore ai 5mila che secondo Save the Children si trovano oggi nei centri ellenici. "Nell'ultima settimana - sottolinea l'organizzazione - decine di migliaia di persone, compresi i bambini e le famiglie, si sono radunate al confine tra Grecia e Turchia. Molte di queste persone dormono all'aperto in condizioni impervie, con accesso limitato a servizi di prima necessità e a ripari, e le famiglie con bambini piccoli si trovano a dover fronteggiare la mancanza di beni essenziali, tra cui alimenti per bambini e pannolini". Per queste ragioni, Save the Children, pur apprezzando l'iniziativa tedesca, chiede un maggior impegno da parte di tutta l'Ue, e non solo dei pochi Stati volenterosi che hanno aderito a questa iniziativa. 

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