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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Rifugiati in carico per 10 anni? I paesi del Sud Europa contro la proposta "bulgara"

Italia, Spagna, Grecia, Cipro e Malta contestano la bozza presentata dalla presidenza del Consiglio Ue: "Più oneri per gli Stati di primo approdo e scarsa solidarietà". No anche all'idea di un contributo di 30mila euro per richiedente asilo come compensazione per chi accoglie

No a compromessi al ribasso sui migranti: in un documento di tre pagine rivolto a Bruxelles, Italia, Spagna, Grecia, Cipro e Malta, chiedono una serie di modifiche sostanziali alla proposta di compromesso presentata dalla presidenza del Consiglio dell'Unione, ricoperta fino a giugno dalla Bulgari, per la riforma delle regole di Dublino. "Gli sforzi realizzati dagli Stati membri in prima linea nel controllo delle frontiere esterne comuni dell'Ue soggette a significativa pressione migratoria così come, laddove appropriato, nelle attività SAR (ricerca e soccorso in mare, ndr), dovrebbero essere riconosciuti nel contesto del Regolamento di Dublino", si legge nel position paper dei 5 paesi, secondo quanto riferisce l'Agi.

La "responsabilità stabile" da 1 a 10 anni

Italia, Spagna, Grecia, Cipro e Malta contestano l'eccessivo carico di responsabilità per i paesi di primo approdo. Questi sforzi "dovrebbero portare a una riduzione della 'parte equa'" di richiedenti asilo di cui dovrebbero farsi carico. Inoltre i 5 paesi si oppongono alla proposta della presidenza bulgara dell'Ue di portare a 10 anni il periodo di "responsabilità stabile" durante il quale lo Stato membro in cui è presentata la domanda di protezione internazionale è responsabile del richiedente asilo. Il position paper chiede "la riduzione della responsabilità stabile a un massimo di 2 anni (invece di 10 anni come attualmente previsto nella proposta della Presidenza)".

Il nodo solidarietà

I 5 paesi sono insoddisfatti anche delle proposte contenute nella bozza di compromesso sulla solidarietà, in particolare dell'idea di permettere agli altri Stati membri di evitare di partecipare a una ricollocazione interna dei richiedenti asilo con misure compensatorie alternative come un contributo finanziario di 30.000 euro a rifugiato. "Le misure di solidarietà dovrebbero avere un impatto immediato positivo", si legge nel documento: "alcune delle misure previste nella proposta della Presidenza (il reinsediamento e il contributo finanziario di 30.000 euro invece della ricollocazione) non sarebbero utili per alleviare immediatamente il carico sullo Stato membro di primo ingresso".

Infine, Italia, Spagna, Grecia, Cipro e Malta contestano le procedure troppo stringenti sia in termini di formalità che di scadenze per registrare i migranti che verrebbero imposte ai paesi in prima linea anche in caso di "circostanze difficili" di forti aumenti del numero di ingressi di migranti. 

Le proposte della presidenza bulgara saranno discusse al prossimo Vertice Ue di giugno. Mercoledi' scorso, il Parlamento europeo ha approvato una bozza di legge che va in direzione diametralmente opposta e che, se approvata, renderebbe più rapide le procedure di asilo, favorendo il trasferimento dei rifugiati dai paesi di primo approdo come l'Italia a un altro Stato Ue. 

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