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Venerdì, 26 Aprile 2024
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Riforma Dublino: Parlamento Ue per ripartizione domande richiedenti asilo

Strasburgo vuole modificare l'obbligo di presentare domanda nel paese di ingresso. Voto in Commissione Libertà civili il 19 ottobre. Timmermans, fare presto.

Non più l'obbligo di registrazione nel paese di approdo, ma una ripartizione delle domande dei richiedenti asilo in tutti gli Stati della Ue, con quote calcolate sulla base delle pratiche ricevute l'anno precedente, del Pil e della popolazione. E' questa la principale modifica che il Parlamento Ue intende applicare al regolamento di Dublino, il testo che regola le procedure di asilo nei 28 e i cui limiti sono stati drammaticamente messi a nuda nella recente crisi migratoria.

Sistema per quote 

"Abbiamo abolito il principio in base al quale Paese di primo ingresso deve valutare ogni singolo individuo che arriva", ha annunciato oggi la relatrice sulla riforma di Dublino, la liberale svedese Cecilia Wikstrom. Una richiesta avanzata in primis da Italia e Grecia, i paesi messi sotto pressione, e che deve ancora superare le reticenze di diversi paesi, in particolare quelli dell'est. Al posto della registrazione all'ingresso, il Parlamento Ue propone un sistema di ripartizione per quote per cui una volta che il paese di arrivo ha raggiunto la soglia assegnata - in base allo storico degli arrivi, al Pil ed alla popolazione - i richiedenti asilo verrebbero riallocati automaticamente negli altri Paesi d'Europa, sempre basandosi su una quota nazione per nazione. Il paese di riallocazione verrebbe incaricato di gestire la pratica e di occuparsi delle necessità del richiedente asilo, diminuendo così fortemente la pressione sui paesi di approdo. "Potremmo avere un amplio consenso in Commissione Libertà civili" il prossimo 19 ottobre, confida la Wikstrom. 

Timmermans, fare presto

Per una rapida modifica di Dublino si è espresso oggi anche il vice-presidente della Commissione, Frans Timmermans, intervenendo nella plenaria di Strasburgo durante il dibattito sul prossimo Consiglio europeo del 19 e 20 ottobre. I capi di Stato e di governo devono impegnarsi a "completare la riforma di Dublino il più presto possibile", ha affermato Timmermans, senza tuttavia specificare il tenore di questa riforma. Il vice di Juncker ha chiesto inoltre "uno sforzo concertato dei leader sulla questione delle finanze", facendo riferimento al mancato versamento delle risorse promesse dai 28 ai fondi per combattere le cause dell'immigrazione, come il Trust Fund per l'Africa. Un'altra priorità dei leader dell'Ue per gestire l'emergenza migratoria, ha affermato ancora Timmermans riprendendo l'agenda presentata dalla Commissione lo scorso 27 settembre, deve essere quella di rafforzare i rimpatri dei migranti e il reinsediamento dei richiedenti asilo dal Nord Africa in Europa. 

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