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Sabato, 20 Aprile 2024
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Pasticche di iodio gratis contro i disastri nucleari. Così il Belgio rinvia la chiusura di due centrali

Il Paese ha due impianti molto vecchi che dovevano essere chiusi nel 2015. Ma in seguito a un accordo con l'azienda che li gestisce resteranno in funzione fino al 2025. Da qui la decisione di distribuire ai cittadini medicinali contro i rischi di contaminazione

I cittadini del Belgio sono pronti a fare scorte di iodio contro l'eventualità di un disastro nucleare. Tutte le farmacie del Paese saranno tenute a partire da oggi a distribuire le pasticche gratuitamente in conformità con il nuovo piano di sicurezza nucleare voluto dal ministro dell'Interno Jan Jambon. Le compresse di iodio aiutano a limitare il rischio di sviluppare il cancro alla tiroide dopo un disastro nucleare.

Le centrali belghe

Il Belgio ospita sul suo territorio due vecchie centrali atomiche, a Doel nelle Fiandre con 4 reattori, e a Tihange nella provincia di Liegi con 3 reattori. Due dei 7 reattori, Doel 3 e Tihange 2, erano stati chiusi nel 2012 per la scoperta di microfessure. Dopo essere stati riaperti nel maggio 2013, sono stati nuovamente chiusi nel marzo 2014 e poi rimessi in funzione definitivamente dopo ulteriori aggiustamenti. Entrambe le centrali, che sono molto vecchie, avrebbero dovuto essere chiuse nel 2015 ma l’azienda che le gestisce, l'Electrabel, e il governo avevano in seguito siglato un accordo per prolungare la loro vita fino al 2025.

Pasticche gratis per tutti

Per prevenire le conseguenze di rischi di contaminazioni nucleari i residenti delle zone vicino le centrali erano già tenuti ad avere in casa le pasticche di iodio e per il resto del Paese la distribuzione gratuita era garantita per bambini, donne incinte, donne che allattano al seno, e persone che lavorano in asili nido e scuole.

Ora per volontà del governo i farmacisti dovranno distribuire i medicinali gratuitamente anche a persone che non appartengono a questi gruppi target se ne faranno richiesta: il nuovo piano di sicurezza nucleare ha infatti esteso il raggio di distribuzione a 100 chilometri attorno alle centrali nucleari, che equivale a coprire l'intero territorio del Belgio.

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