Accordi di libero scambio, gli europei non si fidano di Bruxelles
Governi nazionali ritenuti più adatti a difendere gli interessi di cittadini e imprese secondo un sondaggio YouGov. Sempre più diffusa una visione geopolitica neutrale: i cittadini contrari a stare dalla parte degli Usa o della Russia in caso di conflitto
Accordi di libero scambio? Sarebbe meglio se se ne occupassero gli Stati e non l'Unione europea. È quanto ritengono gli europei secondo un sondaggio affidato a YouGov dal think tank European Council on Foreign Relations (ECFR) in occasione dell’insediamento della nuova Commissione. I cittadini comunitari dubitano della capacità di rappresentare gli interessi economici nei negoziati commerciali con i Paesi terzi. Tra i 60mila intervistati in 14 Paesi europei prevale anche un senso di scetticismo anche nei confronti della Cina che ritengono rappresenti una minaccia per l’economia del proprio Paese. Secondo la consultazione né l’Ue né i Governi nazionali stiano facendo abbastanza per proteggere gli interessi di cittadini e imprese rispetto alla sa concorrenza. Tra i dati spicca anche un sentimento di neutralità geopolitica degli europei, che si fidano sempre meno degli Stati Uniti guidati da Donald Trump.
Indifesi di fronte a Pechino
Governi nazionali e istituzioni Ue vengono invece chiamati come corresponsabili della subalternità nei rapporti economici con la Cina. La percentuale di europei che si sentono soddisfatti per la difesa degli interessi nazionali nelle relazioni con Pechino va dal “massimo” degli austriaci, 18% dei quali si sente protetto dalla Cina, al modesto 4% dei francesi. La percentuale degli insoddisfatti viaggia saldamente sopra il 40% in tutti i Paesi coinvolti nel sondaggio, con punte superiori al 70% in Italia e Francia.
Nessun intervento in caso di guerra
Un tema che sembra unire tutti gli europei, seppure con percentuali differenti, è quello della neutralità nei confronti delle superpotenze militari. In un eventuale conflitto tra Stati Uniti e Russia la stragrande maggioranza degli intervistati sostiene che non si debba prendere “nessuna posizione”.
La preferenza per un approccio di terzietà si manifesta in maniera ancora più evidente nel caso di conflitto tra Stati Uniti e Cina, dal quale l’Ue farebbe bene a tenersi alla larga secondo oltre il 60% degli intervistati.
La sovranità strategica
“La maggior parte degli europei crede di non poter più fare affidamento sugli Stati Uniti per garantire la propria sicurezza”, taglia corto l’ECFR, che osserva come “gli europei guardano sempre più all'Ue per difendere i propri interessi di politica estera”. Lo studio sostiene inoltre che “l'opinione, condivisa tra i leader europei, secondo cui gli elettori più nazionalisti non tollereranno la politica estera comune dell'Ue è obsoleta”. Il sondaggio, secondo l’ECFR, suggerisce invece che “gli elettori negli Stati membri sono aperti all'idea di ‘sovranità strategica’, vale a dire la centralizzazione del potere in settori chiave”.