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Sabato, 20 Aprile 2024
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Migranti, la bufala dell'invasione: in Italia il numero è lo stesso da 5 anni

Nonostante la grave crisi migratoria del 2015 e del 2016, nell'ultimo lustro la quota di stranieri presenti nel nostro Paese è rimasta pressoché stabile. E in Europa c'è chi ha una presenza maggiore

Altro che invasione: negli ultimi 5 anni il numero degli immigrati presenti in Italia è rimasto pressoché stabile, intorno ai 5 milioni. E a chi sostiente che siamo il Paese europeo con la presenza maggiore di stranieri, la risposta è nei dati: sia quelli assoluti, con la Germania che conta 9,2 milioni di migranti, sia quelli percentuali, con l'Italua superata da diversi Stati Ue. E' quanto emerge dal Dossier Statistico Immigrazione 2018.

Aggiungendo ai residenti stranieri la quota di immigrati che, alla data della rilevazione, non erano ancora iscritti nelle anagrafi, il Dossier stima in 5.333.000 il numero effettivo di cittadini stranieri regolarmente presenti in Italia nel 2017, 26.000 in meno rispetto alla stima del 2016. La loro incidenza è nell'ordine dell'8% sempre dal 2013, aumenta di pochissimi decimali l'anno, soprattutto a causa della diminuzione della popolazione italiana, sempre più anziana (gli ultra 65enni sono 1 ogni 4, mentre tra gli stranieri 1 ogni 25), meno feconda (1,27 figli per donna fertile, contro 1,97 tra le straniere) e tornata a emigrare verso l'estero (quasi 115.000 espatriati ufficiali nel corso del 2017: un dato sottodimensionato se si considera che molti, nel trasferirsi all'estero, trascurano di effettuare la cancellazione anagrafica, non essendo obbligatoria).

In realtà nell'Ue a 28 Stati, dove - in base agli ultimi dati Eurostat al 1° gennaio 2017 - i cittadini stranieri sono 38,6 milioni (di cui 21,6 non comunitari) e incidono per il 7,5% sulla popolazione complessiva, l'Italia non è né il paese con il numero più alto di immigrati né quello che ospita più rifugiati e richiedenti asilo. Con circa 5 milioni di residenti stranieri (5.144.000 a fine 2017, secondo l'Istat), viene dopo la Germania, che ne conta 9,2 milioni, e il Regno Unito, con 6,1 milioni, mentre supera di poco la Francia (4,6 milioni) e la Spagna (4,4). Anche l'incidenza sulla popolazione complessiva, pari all'8,5% (dato Istat), risulta più bassa di quella di Germania (11,2%), Regno Unito (9,2%) e diversi altri paesi più piccoli dell'Unione, dove i valori superano anche in maniera consistente il 10% (Cipro 16,4%, Austria 15,2%, Belgio 11,9% e Irlanda 11,8%). L'incidenza più alta si registra nel Lussemburgo, dove gli stranieri sono quasi la metà di tutti i residenti (47,6%). 

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